d Altamura, nel cuore aspro della Murgia, il pubblico pugliese era accorso numeroso per applaudire il proprio beniamino, Christian Mattia. Ma sulla gabbia si è abbattuta la furia nord-sarda del “Bad Boy” Samuele Arca, sassarese purosangue, che ha zittito platea e pronostici con un trionfo per T.K.O. al primo minuto del primo round, conquistando così la cintura dilettanti (61 kg) della promotion Wolf F.C. La cronaca dell’incontro è già leggenda tra i praticanti delle arti marziali miste: Mattia, carico del favore casalingo, cerca il colpo a effetto durante il saluto tra i due fighters. Jab e gancio destro, per tentare di sorprendere. Ma Arca resta lucido, para tutto, accorcia la distanza e con un takedown da manuale inchioda il barese al tappeto. Da lì, è caccia grossa: passaggio di posizione, monta, schiena, e un’infilata di colpi che costringe l’arbitro a fermare l’incontro.
Tutto in sessanta secondi, tutto con un malleolo fratturato, come rivela con orgoglio il maestro Gianmario Mereu, che guida la squadra sarda della Bad Boys: «Dopo l'invito del promoter barese del Wolf F.C., non abbiamo esitato un attimo – conferma il coach sassarese – In palio c'era una cintura importante e come avversario il beniamino di casa. Sulla carta, non eravamo i favoriti e la situazione si è complicata ulteriormente quando Arca, durante l'allenamento, ha riportato una frattura al malleolo tibiale, che lo ha costretto a indossare il gesso».
Ma la gamba ingessata non ha impedito ad Arca di proseguire la preparazione, facendo il sacco con l’altra e affidandosi alla sola volontà come carburante. «Il piano era chiudere il match prima del limite, poiché non si sapeva quanto potesse durare con la caviglia malandata – prosegue Mereu – L’avversario, più pesante e molto apprezzato dal pubblico di Altamura, non ci ha intimidito, anzi…». Il successo di Arca, però, è solo la punta dell’iceberg di una serata che ha visto più atleti sardi mettersi in mostra. A partire da Tommaso Manca, classe 2011, che a soli 13 anni può già vantare sei match in gabbia. Poi è toccato al quindicenne Davide Renda, nulvese, che ha regolato il suo avversario con un T.K.O. al secondo round, lasciando il segno con una prestazione solida e in crescita.
Una pattuglia isolana agguerrita e ben guidata da una squadra che sta diventando un punto di riferimento per le MMA dilettantistiche italiane. «Stiamo preparando la nuova stagione – conclude Mereu – abbiamo a disposizione un numero di agonisti che non si era mai visto in Sardegna. Siamo riusciti a creare una realtà solida, e veniamo rispettati ovunque andiamo. La strada è quella giusta, e continueremo su questa rotta». Il ring pugliese ha visto dunque cadere l’idolo di casa, sotto i colpi chirurgici di un ragazzo sassarese che ha combattuto con un piede mezzo rotto e un cuore intero. Samuele Arca, Bad Boy di nome, ma di sicuro buon sangue.