La Presidente della Regione Sardegna, la 5Stelle Alessandra Todde, resta saldamente in carica. Non poteva essere dichiarata decaduta. Lo dice la Corte Costituzionale, cioè il massimo organo giuridico dello Stato. La sentenza è di poco fa. La Consulta, in termini estremamente chiari, afferma che l'atto di decadenza emesso dal Collegio di Garanzia Elettorale "ha esorbitato dai poteri rimessi all'organo statale di controllo". Non solo: "ha cagionato una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Autonoma della Sardegna ". Resta invece la sanzione di 40 mila euro alla Todde per non aver provveduto ad indicare il nome del mandatario delle spese elettorali e per non aver acceso un conto corrente specifico. La sentenza è un colpo di rilevanza politica sensazionale. Perché restituisce credibilità e serenità istituzionale alla Todde. Il valore della decisione della Consulta supera la stessa portata del successo elettorale del 25 febbraio 2024. Perché le insinuazioni sulla decisione del Collegio di Garanzia Elettorale erano state suffragatae dalla sentenza del Tribunale civile. Che aveva accolto in pieno la tesi del Collegio. Su questi fatti si è innescata una spirale di voci che parlavano apertamente di una ipotesi decisionale del Collegio di Garanzia Elettorale turbata da collegamenti relativi a situazioni di interesse personale. Come si ricorderà la Presidente del Collegio era la sorella dell'ex senatore Cucca, avversario politico della Todde. Fatti tra l'altro apertamente citati nel ricorso del collegio difensivo della Presidente della Regione. Accolti ora dalla Corte Costituzionale con motivazioni che stroncano fortemente l'operato del Collegio di Garanzia Elettorale Regionale. I veleni dispersi da comunicatori politici interessati e avversari della Todde hanno stimolato una campagna strumentale del cdx tesa a minare la legittimità della Presidente e a paventare nuove elezioni come imminenti e inevitabili. Sospetto che ha condizionato lo scenario. Un danno politico e istituzionale enorme alla Sardegna. Di cui qualcuno dovrà ovviamente assumersene la responsabilità. Mario Guerrini.