Tre giorni di aghi, inchiostro e talento alla Fiera Campionaria di Cagliari. Dal 10 al 12 ottobre si è svolta la quindicesima edizione della Cagliari Tattoo Convention, una delle manifestazioni più seguite del settore in Sardegna. Oltre centocinquanta tatuatori da tutta Italia e più di ventimila visitatori hanno riempito i padiglioni tra luci, musica e il rumore continuo delle macchinette.
Tra i protagonisti c’era anche Steva, tatuatore algherese e cofondatore del Nevermind Tattoo Studio, che ha conquistato il primo posto nella categoria “Best of Saturday” e il terzo nella “Best Fine Line”. Due premi che confermano la sua fama crescente, costruita con precisione da orafo e pazienza da monaco.
Il suo stile, che lui chiama Romantic Fine Line, unisce la grazia del disegno classico alla pulizia del tratto contemporaneo. Linee sottili, quasi impercettibili, che diventano poesia sulla pelle. “Ognuno di loro ha resistito con pazienza a oltre nove ore di tatuaggio”, racconta Steva. “Senza il loro supporto e quello di chi mi ha sostenuto, questi risultati non sarebbero stati possibili. Questa vittoria è di tutti noi.”
Non è la prima volta che il tatuatore algherese lascia il segno. Già nel 2023 aveva vinto nella categoria “Small Tattoo” e, pochi giorni prima della convention cagliaritana, era rientrato da Londra, dove aveva partecipato al Big London Tattoo Show per il secondo anno consecutivo. Nel suo curriculum anche il Tattoo Tea Party di Manchester, altra tappa prestigiosa del circuito internazionale.
Steva rappresenta quella generazione di artisti che hanno trasformato il tatuaggio in un linguaggio culturale. Un modo di raccontare storie con un ago e un filo d’inchiostro. A differenza dei salotti dell’arte ufficiale, qui le opere non si appendono: camminano, vivono, invecchiano con chi le porta.
E se qualcuno pensa che la pelle non sia una tela degna, basta guardare un suo tatuaggio per capire che la differenza tra un graffio e un segno d’arte è tutta nella mano che lo traccia.