Uno scandalo di grandi proporzioni. Sembra profilarsi sui nuovi vertici dell'Autorità Portuale della Sardegna. Il quotidiano Domani, indica Domenico Bagalà, nominato poche settimane da Salvini alla Presidenza dell'importante Ente Portuale, come "un amico dei clan". Tanto per essere chiari della potentissima cosca calabrese dei Piromalli, che estende la sua influenza sul porto di Gioia Tauro. Domenico Bagalà è calabrese trapiantato a Cagliari. Ha tra l'altro lavorato in passato proprio a Gioia Tauro. Secondo Domani, il nome di Bagalà ricorre (senza essere indagato) nelle carte di una inchiesta sulla Ndrangheta che ha portato poche settimane fa all'arresto di 26 persone, tra le quali il boss Pino Piromalli. Domenico Bagalà è citato anche in una conversazione tra i boss mafiosi calabresi. Che lo indicano come "l'ingegnere emigrato
a Cagliari". Le rivelazioni del giornale sono una autentica bomba e non mancheranno di suscitare reazioni politiche. Anche perché nelle carte dell'inchiesta è citata pure la madre di Bagalà. Nell'articolo, a firma di Enrica Riera, si afferma in chiusura che Domenico Bagalà avrebbe declinato l'invito a rispondere ad alcune domande. Le notizie riportate da Domani non rimarranno senza eco. La nomina di Bagalà all'Autorità Portuale aveva ottenuto senza problemi apparenti l'assenso della stessa Presidente della Regione, Alessandra Todde. Ovviamente Bagalà dovrà chiarire la vicenda. Mario Guerrini.