Inno-Bay, Commissione convocata per un convegno: scoppia lo scontro in Comune

Ad Alghero il dibattito non riguarda l’Inno-Bay, né la firma con la Fondazione Bruno Kessler. Il punto è un altro: come si usano gli organi istituzionali, quanto costano e quale idea di governo restituiscono alla città.

La IV Commissione – quella che per regolamento si occupa di Pubblica istruzione e Servizi sociali – è stata convocata il 27 novembre non per analizzare atti, votare pareri o discutere delibere, ma per “partecipare” al convegno L’Italia che collabora – Il Nord Ovest della Sardegna verso una Inno-Bay. Una giornata importante sul piano strategico, certo, perché la partnership con FBK è un tassello politico non da poco. Ma una convocazione di Commissione per assistere a un evento pubblico resta un’anomalia evidente, e infatti è da lì che parte la polemica.

Forza Italia ha preso la rincorsa e ha affondato il colpo: «Crediamo sia arrivata l'ora di porre un deciso stop alla convocazione di Commissioni con ordini del giorno bizzarri, in aperta violazione delle norme che ne regolano il funzionamento e con spreco di risorse pubbliche». Nel comunicato si fa riferimento a un uso improprio dell’organo consiliare e al costo che ogni seduta comporta: gettoni, funzionari, segreteria. In sostanza: non è lo strumento giusto per “accompagnare” i consiglieri a un convegno.

A stretto giro è arrivata anche la posizione di Alessandro Cocco, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ieri ha scelto comunque di restare in aula e garantire il numero legale: «Ieri ho scelto di mantenere il numero legale della Commissione per senso di responsabilità verso un tema che non ammette leggerezze: le politiche familiari». Poi l’affondo sulla convocazione: «La convocazione della Commissione chiamata a illustrare l’accordo tra il Comune di Alghero e la Fondazione Bruno Kessler è stata irrituale e poco chiara. Di questo ritengo responsabile la Presidenza del Consiglio, che ha il dovere di assicurare rigore e chiarezza formale».

Cocco sottolinea di aver partecipato «rinunciando anche al gettone», ma non risparmia la maggioranza: «Alcuni capigruppo di maggioranza hanno preferito non partecipare, lasciando il collega Colledanchise completamente solo. Questo apre interrogativi sulla regia della coalizione che governa la città e sulla capacità di affrontare con serietà temi di questa portata».

La risposta del presidente della Commissione, Colledanchise, è arrivata con un messaggio puntuale: sostiene di essere «il presidente che ha convocato meno Commissioni». È una difesa che punta alla sobrietà contabile, sottotraccia dice: “non spreco soldi pubblici”. Ma la questione non è la quantità delle convocazioni. È la qualità. E su questo punto la critica rimane: l’uso di una Commissione per un evento pubblico parrebbe un errore di metodo prima ancora che di opportunità.

In mezzo, resta l’evento. Perché il percorso con la Fondazione Bruno Kessler – un’istituzione di ricerca con credibilità nazionale – non è un dettaglio. L’Inno-Bay è un progetto serio, che potrebbe portare risorse, ricerca e nuove traiettorie di sviluppo. Proprio per questo, la città avrebbe meritato una maggioranza ordinata, capace di presentarsi compatta e di evitare inciampi procedurali.

Invece la giornata è finita così: con una Commissione che poteva non essere convocata, una maggioranza che non ha garantito i numeri, e l’opposizione che ha colto al volo l’occasione per mettere in discussione la regia politica della coalizione.

È una lezione semplice. In politica la forma è sostanza. E quando la forma traballa, il conto lo paga sempre la credibilità delle istituzioni.

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