Alghero: Colledanchise unisce, scuotendolo, il Consiglio con un posto vuoto contro la violenza sulle donne

Un posto vuoto. Un gesto che parla, che pesa. Che ricorda chi non c’è più e ammonisce chi resta. Il Consiglio Comunale di Alghero ha approvato all’unanimità l’adesione alla campagna nazionale Posto Occupato, trasformando un simbolo in una presa di posizione concreta contro la violenza di genere.

A promuovere l’iniziativa è stato Marco Colledanchise, consigliere comunale e presidente della Commissione Cultura. L’Ordine del Giorno da lui presentato, sottoscritto da esponenti di maggioranza e opposizione, ha saputo unire ciò che spesso la politica divide. In aula non si è parlato di numeri né di partiti, ma di coraggio e responsabilità. “Non vi chiedo un favore politico. Vi chiedo una scelta. Una scelta di coraggio. Perché a volte un posto vuoto dice più di mille presenze: mostra chi abbiamo perso, ma soprattutto chi continuiamo a ignorare.”

Il consigliere ha ricordato un dato che non concede tregua: 109 donne uccise in Italia dall’inizio del 2024, sei solo in Sardegna. Non da sconosciuti, ma da chi condivideva mura e confidenze. “Non da sconosciuti nel buio, ma da chi aveva le chiavi di casa. E spesso anche quelle dell’anima.”

L’Ordine del Giorno impegna il Comune di Alghero a riservare, nei luoghi pubblici – scuole, biblioteche, teatri, perfino in aula consiliare – un posto vuoto, accompagnato dalla scritta: “Questo posto è occupato da chi non c’è più. Perché l’hanno uccisa. Ma noi non la dimentichiamo.” Una scelta, questa, che obbliga a guardare in faccia il dramma. E, soprattutto, a non dimenticare. “Ogni volta che un bambino chiederà perché quella sedia è vuota – ha detto Colledanchise – ci sarà un adulto costretto a raccontare. A spiegare. A rompere il silenzio. Questo è il vero potere: non quello delle poltrone, ma quello delle idee.” Non una moda, dunque. Non una commozione stagionale. Ma un impegno quotidiano, che il Comune si assume promuovendo la campagna Posto Occupato in sinergia con scuole e associazioni del territorio. “Non commuoviamoci solo il 25 novembre. Facciamolo ogni giorno. Questo Ordine del Giorno non è un atto di moda. È un atto di responsabilità.”

Nessuno scontro, nessuna bandiera. Solo una volontà: dare visibilità a chi l’ha persa per sempre, e responsabilizzare chi ha ancora voce per parlare. “Non votiamo un simbolo. Votiamo una coscienza. Votiamo la differenza tra il silenzio e il coraggio.” E in un’aula dove spesso si alzano i toni per poco, ieri è bastato un silenzio. Pesante, come quel posto vuoto.

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