Punta Giglio, il Comune di Alghero acquista i terreni Borgosesia, ma esplode la polemica: "Operazione opaca"

L'acquisizione da parte del Comune di Alghero e del Parco Regionale di Porto Conte dei circa 197 ettari di terreno tra Punta Giglio e Capo Caccia, di proprietà della Borgosesia S.p.A., si è formalizzata ieri, 29 maggio 2025, dopo mesi di polemiche, critiche e ritardi burocratici. Una vicenda iniziata ad agosto 2023 con il bando regionale PR-FESR 2021-2027, volto alla tutela della biodiversità, e terminata con una spaccatura politica profonda.

La delibera n.71, approvata dal Consiglio Comunale il 30 settembre 2024, aveva avviato il processo destinando 200.000 euro di fondi comunali (metà dell'importo totale di 400.000 euro previsto per l'acquisto), mentre i restanti 200.000 euro provenivano dai fondi regionali ottenuti dal Parco di Porto Conte. Da subito l’opposizione aveva sollevato perplessità, denunciando "una delibera vaga e pericolosa", come evidenziato il 1° ottobre 2024 dal gruppo consiliare di Forza Italia.

"Ci sarebbero state gravi violazioni del regolamento che disciplina i lavori del Consiglio Comunale – denunciava Forza Italia – con la mancata messa a disposizione nei tempi previsti dalla norma di documenti e atti necessari ai consiglieri per deliberare con cognizione di causa. Inoltre, manca l’attestazione di congruità dell’Agenzia delle Entrate sul prezzo d'acquisto, elemento obbligatorio per legge".

La questione del prezzo diventa centrale il 26 marzo 2025 quando Fratelli d’Italia, con il capogruppo Alessandro Cocco, deposita un’interrogazione denunciando che il valore dei terreni (400.000 euro) era superiore di almeno 80.000 euro rispetto alla perizia tecnica depositata dal Tribunale di Sassari nel 2022. La stima ufficiale, infatti, indicava un massimo di 320.000 euro, che scendeva addirittura a 154.000 euro applicando i valori agricoli.

"È inaccettabile che l'assessore Enrico Daga non abbia disposto una nuova perizia prima della delibera – attaccava Cocco –. Il Comune ha bloccato fondi pubblici senza alcuna verifica sulla congruità del prezzo e senza contratto definitivo".

Nonostante le forti critiche, a metà marzo 2025 arriva il via libera definitivo dalla Regione con la Determina n. 313/2025 che conferma i 2 milioni di euro di finanziamento al Parco. Il 28 maggio, durante l’Assemblea del Parco tenuta a Villa Maria Pia, alla presenza del presidente Emiliano Orrù, del direttore Mariano Mariani e dei consiglieri Luca Pais e Francesca Carta, viene deliberato formalmente l’acquisto. L’indomani, 29 maggio, anche il Consiglio Comunale approva l’operazione dopo quattro ore di dibattito acceso e tensioni altissime.

A spiegare in aula la portata del progetto è stato ancora una volta l’assessore Daga, che ha definito l’acquisizione fondamentale per "tutelare un'area di straordinario pregio ambientale e impedire speculazioni". La maggioranza ha votato compatta con 14 favorevoli, mentre l’opposizione ha abbandonato l’aula in segno di protesta, con eccezione di Massimiliano Fadda (Prima Alghero), astenuto, e Alessandro Cocco (FdI) e Michele Pais (Lega), usciti prima della votazione. Grande assente Christian Mulas, la cui defezione ha aperto un ulteriore caso politico.

Questa mattina Fratelli d’Italia Alghero ha rincarato la dose definendo l’operazione "opaca e improvvisata". "Nessun pregiudizio verso la tutela ambientale – precisano i meloniani – ma l'operazione condotta dall'assessore Daga si fonda su atti deboli, stime interne non terze e passaggi procedurali incompleti. Chi ha votato questa delibera si assume la responsabilità contabile di ogni eventuale irregolarità".

Si chiude così, tra forti contrasti politici e possibili strascichi legali, una vicenda amministrativa lunga quasi due anni che porta l’area di Punta Giglio sotto gestione pubblica, ma che lascia sul campo dubbi pesanti sulla trasparenza e sulla congruità economica dell’intera operazione.

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