L'attesa sale di pari passo insieme all'ansia, il momento più importante dell'anno è arrivato, l'Inter ha un appuntamento con la storia. Psg-Inter, la finale di Champions è alle porte. A Monaco di Baviera, questo sabato 31 maggio, il tempo si fermerà alle 21, al momento del fischio d'inizio di una partita che non vale solo una stagione, ma la storia. In campo il cagliaritano-doc Nicolò Barella, che ha raggiunto traguardi così ambiti, partendo dalla “Scuola Calcio Gigi Riva”. Smaltita la delusione per il secondo posto in campionato, la squadra di Inzaghi ha subito l'occasione di riscattarsi con la coppa più prestigiosa di tutte. Dalle parti di Parigi era scattato l'allarme per l'assenza di Kvaratskhelia in finale di Coppa di Francia. La paura però ha subito lasciato spazio alla fiducia: il georgiano sarà regolarmente presente in campo dal 1'. Luis Enrique non si discosterà dal solito 4-3-3 con cui ha già conquistato il “Doblete”: Donnarumma in porta si gioca Champions e un posto d'onore al prossimo Pallone d'Oro, a destra il pericoloso ex Hakimi, a centrocampo l'ex Napoli Fabian Ruiz. Davanti, un tridente da paura: Doué-Dembelé-Kvara. La delusione campionato è già alle spalle, al futuro di Inzaghi si penserà dal giorno dopo la finale, adesso in testa c'è spazio solo per il pensiero Psg. Obiettivo rivincita dopo la finale di Istanbul persa due anni fa contro il Manchester City. E l'Inter se la giocherà chiaramente con i migliori, gli stessi che hanno accompagnato la squadra fino all'ultimo step: Sommer in porta, Pavard-Acerbi-Bastoni dietro, Dumfries e Dimarco sulle corsie con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan in mezzo al campo. Davanti tocca alla Thuram e Lautaro.