Una pensilina, sì. E pure una sola. Ma da oggi, chi attende l’autobus davanti al Mercato Civico, lato via Cagliari, potrà sperare in qualcosa più della clemenza meteorologica. Il Consiglio Comunale di Alghero ha approvato l’ordine del giorno presentato lo scorso 30 dicembre dal centrodestra cittadino, che impegna il sindaco Raimondo Cacciotto e la sua giunta a provvedere con l’installazione di una copertura nella fermata più frequentata della zona.
«Un piccolo ma significativo segnale di attenzione verso i cittadini, in particolare gli anziani e i frequentatori abituali del mercato, costretti finora ad attendere il bus sotto sole e pioggia», dichiarano i firmatari dell’iniziativa: Raffaele Salvatore (UDC – Patto per Alghero), Marco Tedde (Forza Italia), Michele Pais (Lega), Alessandro Cocco (Fratelli d’Italia) e Massimiliano Fadda (Prima Alghero).
A precisarlo è lo stesso Raffaele Salvatore, che aggiunge: «L’ordine del giorno è stato integrato con la richiesta di convocazione della commissione consiliare competente al fine di predisporre un progetto per la realizzazione delle pensiline in tutte le fermate del territorio comunale».
È l’ennesima vittoria di retroguardia, un colpo di fucile per far rumore, più che per abbattere il cinghiale. Ma è anche lo specchio di una città che si definisce turistica, moderna e accessibile, e che poi lascia le proprie fermate scoperte come nel dopoguerra. Perché il dibattito in aula, stimolato dall’ordine del giorno, ha finito per allargare lo sguardo: troppe fermate ancora prive di pensilina, troppe promesse sui trasporti cadute nel vuoto.
«La situazione del servizio ARST resta largamente inadeguata, con troppe fermate prive di copertura e scarsa attenzione al comfort degli utenti», si legge nel documento approvato. E se a notarlo non è il cittadino, ma l’opposizione consiliare, allora la distanza tra le sedute dell’aula e le sedute delle fermate si fa ancora più netta. In mezzo, ci stanno l’inerzia e le buone intenzioni, entrambi comodi ma sterili.
Il centrodestra, dal canto suo, non si limita all’atto d’aula. «Ringraziamo tutti i colleghi consiglieri che hanno sostenuto la nostra proposta – affermano – e vigileremo affinché si proceda rapidamente all’installazione della pensilina, senza ulteriori ritardi».
Che ci sia da vigilare per mettere quattro pali e un tetto in plexiglas dice molto più di qualsiasi dibattito. Anche perché, quando ci vuole un ordine del giorno per ottenere ciò che dovrebbe essere previsto per legge, vuol dire che siamo ancora nella fase dell’elemosina amministrativa, dove l’ovvio si conquista come se fosse un privilegio.
Nel frattempo, i cittadini attendono. E sotto il sole o sotto l’acqua, di pensiline, in città, c’è ancora un disperato bisogno.