Bianca Seregni sfiora l’impresa e scrive la storia: è argento alla WTCS di Alghero

Bianca Seregni ha domato il sole, il mare e la pressione. E ha messo il suo nome, con inchiostro spesso, nel libro d’oro del triathlon italiano. Ad Alghero, nella tappa italiana della World Triathlon Championship Series – il tempio moderno della triplice fatica –, l’atleta milanese in forza alle Fiamme Oro ha conquistato il secondo posto, centrando il miglior risultato di sempre per un’azzurra nel massimo circuito mondiale. Non una medaglia qualsiasi. Un capolavoro.

Seregni ha ceduto soltanto all’armata di Francia, e che armata: davanti a lei, in 01:55:55, ha chiuso la regina olimpica Cassandre Beaugrand, interprete sublime di uno sport che non perdona sbavature. Bianca ha fermato il cronometro su 01:56:33, lasciandosi alle spalle, tra le altre, la britannica Olivia Mathias (01:57:04), la quale ha completato il podio.

L’atleta lombarda non si è risparmiata: “È stata un’emozione immensa. Il mio primo podio in WTCS, e farlo in casa, ad Alghero, è qualcosa che porterò sempre con me. Avere davanti una come Beaugrand è stato lo stimolo decisivo. Al secondo giro di corsa ho capito che ci sarei riuscita. Questo argento lo dedico a chi ha sempre creduto in me, e al mio nuovo allenatore”.

La gara, tracciata tra la Banchina Millelire e il Lungomare Barcellona, ha offerto uno spettacolo di altissimo livello: 1.500 metri in mare aperto, 40 chilometri di ciclismo nervoso, tra curve e rilanci, e infine 10 km di corsa sulle gambe già frustate. Un teatro naturale, quello di Alghero, che ha restituito gloria e fatiche in egual misura.

Dietro di lei, tra le azzurre, ha brillato anche Ilaria Zane (Jesolo Triathlon), undicesima con un’ottima progressione finale: “Volevo fare bene e ho dato tutto, soprattutto nella corsa. Qui ad Alghero penso di aver fatto la migliore transizione della mia carriera”. Alice Betto (Fiamme Oro), che fino ad oggi deteneva il miglior piazzamento italiano in WTCS con il bronzo di Leeds 2017, ha chiuso 21ª. Più indietro Verena Steinhauser (Fiamme Oro), ventisettesima.

A premiare le atlete, in una cornice carica d’emozione, è stato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi: “Bianca ha tutto per diventare una campionessa assoluta. È un risultato che ci riempie di orgoglio e può ispirare una nuova generazione. La Federazione Italiana Triathlon sta lavorando nella giusta direzione”.

Il plauso è arrivato anche dal presidente FITRI Riccardo Giubilei: “È la dimostrazione che il lavoro di squadra paga. Stiamo investendo sul futuro, puntando a Los Angeles 2028. Questa giornata ci avvicina al posto che meritiamo nel panorama sportivo internazionale”.

Non è mancata l’analisi tecnica, lucida e appassionata, del direttore sportivo FITRI Simone Biava: “Bianca rappresenta oggi non solo un risultato, ma un modello. Ogni prestazione d’élite nasce da una filiera tecnica solida, coordinata e lungimirante. Dobbiamo continuare a lavorare così, senza sosta”.

Anche Matteo Torre, direttore tecnico azzurro, ha voluto sottolineare il lavoro dietro le quinte: “Per ottenere risultati simili servono mesi, anni di preparazione. Ma per finalizzare, serve serenità. Questa settimana abbiamo lavorato tanto anche su quello”.

Un successo, insomma, non solo sportivo ma organizzativo: la tappa di Alghero – trasmessa in diretta su Rai Play e Rai Sport – ha ospitato atleti da 25 nazioni, confermandosi crocevia mondiale della disciplina. Dopo Abu Dhabi e Yokohama, la Sardegna si è presa la scena. Prossime tappe: Amburgo, Karlovy Vary, Weihai, Wollongong. Ma il cuore, oggi, batte tutto italiano.

Bianca Seregni ha illuminato Alghero. E con lei, il triathlon azzurro ha scoperto di poter sognare.

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