Doveva scontare la pena lavorando e dimostrando di sapersi redimere. Invece ha continuato a delinquere, e per lei si sono riaperte le porte del carcere.
La Polizia di Stato di Alghero ha eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Sassari nei confronti di una donna pregiudicata, già condannata per furto, sostituzione di persona, minacce e atti persecutori. Era in affidamento in prova ai servizi sociali, ma ha pensato bene di approfittarne.
Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria, che la tenevano d’occhio, hanno documentato un campionario di reati degno di un ladro di professione: ricettazione di oro e contanti, danneggiamento di autovetture, uso indebito di carte di credito sottratte agli anziani di cui avrebbe dovuto occuparsi come assistente domiciliare. In pratica, anziché assisterli, li derubava.
Come se non bastasse, la donna ha anche abbandonato il programma di volontariato previsto dall’affidamento, violando così le prescrizioni del giudice. Il Magistrato di Sorveglianza, ricevute le relazioni della Polizia, non ha avuto dubbi: misura alternativa revocata e ritorno immediato in cella.
Gli agenti l’hanno rintracciata ieri ad Alghero, l’hanno portata in Commissariato e poi trasferita al carcere di Bancali, dove sconterà la pena. La storia ricorda una vecchia lezione di diritto penale: la clemenza dello Stato non è un diritto, ma un’occasione. E chi la spreca, prima o poi, paga il conto.