Aveva trasformato la pineta litoranea tra Terralba e Arborea nel suo bersaglio. Cinque incendi in un mese e mezzo, tutti dolosi, tutti accesi nel pieno dell’estate, tra il 16 luglio e il 1° settembre. Ora il presunto autore, un trentenne del posto con precedenti penali, è stato arrestato dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Oristano, dopo un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica.
Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe agito con un unico obiettivo: distruggere la pineta litoranea, un’area di grande valore ambientale e naturalistico tutelata da vincoli europei e paesaggistici. Gli incendi, appiccati in giornate da codice arancione e rosso, hanno messo in pericolo abitazioni, aziende agricole, infrastrutture e la borgata marina di Marceddì, affollata di turisti nel periodo estivo.
Solo il tempestivo intervento del sistema regionale antincendio – con il CFVA, Forestas, Vigili del Fuoco e volontari – ha evitato la catastrofe, limitando la superficie bruciata a circa un ettaro complessivo.
Le indagini, condotte dalla Stazione Forestale di Marrubiu con il supporto del Nucleo Investigativo di Polizia Forestale di Oristano, si sono distinte per il rigore tecnico: rilievi sui punti d’innesco, sorveglianza con droni, analisi di orari e spostamenti, e persino videosorveglianza mirata. Decisivo l’episodio del 1° settembre, quando il sospettato è stato ripreso mentre, a bordo di un monopattino, si fermava lungo la Strada 6 Ovest, appiccava il fuoco e poi si allontanava rapidamente.
La Procura, evidenziando la pericolosità del soggetto e la serialità delle azioni, ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere, riconosciuta dal GIP per la presenza di “gravi indizi di colpevolezza”.
L’operazione, condotta l’11 ottobre da una squadra mista del CFVA, ha visto impegnati gli uomini delle stazioni di Marrubiu, Ales, Oristano, Bosa e dell’autoparco di Oristano. L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Massama.
«Questa operazione – ha dichiarato il direttore del Servizio Territoriale del CFVA di Oristano, dott. Michele Chessa – dimostra l’altissimo livello di professionalità e dedizione del Corpo Forestale. Abbiamo evitato conseguenze gravissime per l’ambiente e la sicurezza dei cittadini».
Il dott. Chessa ha aggiunto: «Il successo è frutto della sinergia tra reparti territoriali e nuclei investigativi. L’uso di tecnologie avanzate, unito all’esperienza del personale, ha permesso di individuare e fermare un soggetto altamente pericoloso».
Con questo arresto, il Corpo Forestale conferma il suo ruolo di eccellenza nella lotta agli incendi dolosi, tutelando non solo un patrimonio naturale di pregio internazionale, ma anche la sicurezza di chi vive e lavora in quelle terre.