Dopo ventisei giorni di occupazione e sciopero della fame, la situazione dei 26 Operatori Socio Sanitari (OSS) iscritti nella graduatoria prioritaria di stabilizzazione della ASL di Cagliari rimane senza soluzione. «Siamo nuovamente costretti a denunciare l’assoluta mancanza di risposte concrete», dichiara Gianfranco Angioni, portavoce del Comitato dei 26 OSS ed esponente dell'USB Sanità.
A distanza di due mesi dalla pubblicazione della risoluzione delle commissioni regionali Sanità e Lavoro, la condizione si fa ogni giorno più insostenibile. «Decine di OSS si vedono negato il diritto al lavoro in dispregio della legge. Mentre coloro che hanno garantito cure e assistenza durante il periodo più drammatico dell’epidemia di Covid-19 rimangono senza prospettive, è vergognoso constatare che il Presidente della Regione Alessandra Todde, che non ha mai speso una parola per questi OSS, ha trovato il tempo e l'opportunità per conferire un incarico di Direttore all'ex Direttore Generale della ASL Marcello Tidore, dimostrando così due pesi e due misure nelle priorità», attacca Angioni.
Il portavoce prosegue: «Nonostante i diversi incontri con il nuovo Commissario Straordinario della ASL di Cagliari, Dott. Aldo Atzori, il quale ha mostrato piena solidarietà e disponibilità a cercare una soluzione rapida, la situazione continua a essere drammatica. Questi OSS sono fondamentali. La carenza di questi professionisti all'interno dei reparti sta deteriorando ulteriormente la qualità dell’assistenza, e con l'avvicinarsi delle ferie del personale, il rischio di un collasso nei servizi è concreto».
Angioni avverte: «Senza risposte certe, già dalla prossima settimana metteremo in atto diverse iniziative di protesta. Non possiamo più permettere che le nostre richieste legittime vengano ignorate. Chiediamo un intervento immediato e un riconoscimento dei diritti per i 26 OSS che si sono visti rubare il lavoro e la dignità. La salute della nostra comunità dipende anche dalla capacità di garantire personale adeguato e formato, essenziale patrimonio del nostro sistema sanitario».