La Regione Sardegna, guidata dalla Giunta Solinas, ha dato il semaforo verde agli studi di fattibilità per la costruzione di nuovi ospedali in punti nevralgici dell'isola: Cagliari, Sulcis-Iglesiente, Alghero e Sassari. La decisione, intrapresa il 23 febbraio, è avvenuta a pochi giorni dalle elezioni regionali, inserendosi in un'ondata di delibere approvate all'ultimo minuto, che hanno sollevato polemiche e discussione politica.
Con un impegno finanziario stimato in quasi 799 milioni di euro, attinto da un accordo di finanza pubblica tra Stato e Regione, la delibera non si limita alla sola approvazione degli studi, ma spinge anche le aziende sanitarie locali ad iniziare le attività per l'effettiva realizzazione degli impianti sanitari.
Questo ambizioso piano di investimenti, che vede il solo ospedale di Sassari con una previsione di costo superiore al miliardo di euro, è una svolta significativa per il sistema sanitario dell'isola. I nuovi ospedali rappresentano un passo avanti nella modernizzazione delle infrastrutture e nell'offerta di servizi di salute all'avanguardia per la popolazione sarda.
L'iniziativa, tuttavia, è stata criticata da alcune figure politiche, in particolare dalla presidente in pectore Alessandra Todde, per il tempismo ritenuto sospetto e per l'impatto che decisioni di tale portata potrebbero avere sul quadro politico ed economico della regione in un momento così delicato. La questione solleva interrogativi sulla trasparenza e sull'opportunità di tali provvedimenti, avvenuti in prossimità di un importante appuntamento elettorale.