Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
Per me si va tra la perduta gente. Queste sono le parole che chiunque si accingeva a visitare l’inferno dantesco, leggeva sulla porta.
Oggi, queste stesse parole potrebbero applicarsi tranquillamente in qualunque portone d’ingresso, per essere lette da chi esce di casa. Al posto della selva oscura troviamo una giungla d’asfalto già da molti decenni popolata da automobili e motocicli. Ultimamente, si è aggiunto a questa sagra dell’inquinamento, un ulteriore mezzo, noto ai pedoni per la sua estrema pericolosità sia per chi lo conduce, sia per i malcapitati “attraversatori” di strade: il monopattino.
Questi veicoli a due ruote spuntano come funghi ovunque, e spesso, nonostante siano ormai regolamentati, si scorgono le teste dei loro utilizzatori, coi capelli che svolazzano leggiadri. Un po’ di numeri: dovrebbero andare a 6 km/h nelle arre pedonali, che però, lo ricordo ai distratti utilizzatori, non comprendono i marciapiedi ed a 25 km/h nei centri urbani, dove il più delle volte sbucano in velocità.
Non a caso infatti, fioccano le multe. A Cagliari, la situazione dei monopattini e delle relative infrazioni si fa sempre più critica. Le forze dell'ordine ricevono un numero crescente di segnalazioni per violazioni del codice della strada da parte degli utilizzatori di questi velocipedi. Passeggiare per le strade dei centri storici o per le vie dello shopping, da via Manno a via Sonnino, significa imbattersi in questi mezzi che, nonostante le normative vigenti, continuano a sfrecciare ben oltre i limiti di velocità consentiti.
Il mezzo in sé è pratico e comodo, ma così come anche gli altri sono tenuti a seguire il codice della strada, ora, anche il monopattino ha le sue regole da rispettare che è tempo di far applicare per la sicurezza di tutti ed evitare rischi alla salute dei cittadini.