Gli Azzurri vincono, ma la vetta è ancora lontana. In terra estone, l’Italia di Gennaro Gattuso porta a casa il terzo successo consecutivo, consolida il secondo posto ma resta a sei punti dalla Norvegia, che travolge Israele e blinda il primato nel girone.
Gattuso sceglie il 4-2-4, modulo che sa di coraggio e necessità. Vuole chiudere i conti presto, e in effetti bastano quattro minuti: Kean incrocia sul secondo palo e fulmina il portiere estone. Gol e vantaggio immediato. Ma la festa dura poco: l’attaccante si fa male alla caviglia e lascia il campo.
L’Italia, però, non si ferma. Gioca con ritmo, palleggia bene, apre gli spazi con Orsolini e Raspadori, e il raddoppio arriva al 38’: assist di Orsolini e zampata di Retegui, che riscatta il rigore sbagliato nella gara precedente. Si va al riposo sul 2-0, con la sensazione di una partita già in ghiaccio.
Nella ripresa cambia poco. Gli estoni ci provano, ma l’Italia è in controllo. Al 74’ arriva anche la prima gioia in maglia azzurra per Pio Esposito, bravo a farsi trovare pronto sul cross di Spinazzola: 3-0 e partita chiusa. Solo un errore di Donnarumma in uscita regala ai padroni di casa la rete della bandiera, un regalo che non toglie nulla al buon risultato ma lascia il solito retrogusto amaro.
Ora i conti sono semplici: per qualificarsi ai Mondiali americani, l’Italia dovrà passare dagli spareggi di marzo. Contro Israele, nell’ultima del girone, basterà non perdere per chiudere al secondo posto. Ma per tornare grande, servirà ben più di un pareggio: servirà ritrovare l’Italia che sa vincere anche quando non deve.