L'Italia di Gattuso sa solo vincere, ma per andare diretti ai Mondiali non basta. Il successo per 5-0 della Norvegia contro Israele, nell'ultimo match "complicato" prima dello scontro diretto con gli azzurri del 16 novembre a Milano, azzera le nostre possibilità di avere a fine girone una differenza reti migliore rispetto ad Haaland e compagni. Servirebbe un miracolo dell'Estonia in casa dei norvegesi il 13 novembre: siamo oltre il fantacalcio. La terza affermazione dell'era di Ringhio è comunque utile per rafforzare il secondo posto e arrivare allo scontro di martedì a Udine contro Israele con il morale alto. Peccato per l'infortunio alla caviglia destra di Kean, autore dell'1-0: il viola alla Bluenergy Stadium avrebbe fatto comodo. Ci consoliamo con il primo gol azzurro di Pio Esposito, il futuro che avanza con sempre più prepotenza. Ci teniamo strette naturalmente anche le reti di Kean e di Retegui, protagonisti anche a settembre: saranno loro nei probabilissimi playoff a doverci spianare la strada verso il Mondiale. E sarà importante arrivare a quelle due gare primaverili sia con un'autostima alta, sia con la giusta testa.
Siamo l'Italia e con Gattuso in panchina lo stiamo tornando a dimostrare. E' un buon punto di partenza per evitare la terza esclusione di fila dalla Coppa del Mondo. Prima però c'è Israele che affronteremo senza lo squalificato Bastoni: per essere sicuri di chiudere secondi il nostro gruppo bisogna non perdere. Poi ci sarà tempo per pensare agli spareggi.
Alla vigilia aveva ragione Gattuso a invitare i suoi a non pensare alla Norvegia. Quando scendiamo in campo a Tallinn, sappiamo già che Haaland e soci hanno travolto anche Israele (5-0). C'è però da blindare il secondo posto e per portare a casa i tre punti il ct sceglie un'Italia molto offensiva, con due centravanti (Kean e Retegui) più due esterni a trazione anteriore come Orsolini e Raspadori. E' la via del coraggio, quella del giocare attaccando, come abbiamo fatto fin dall'inizio del nuovo corso di Ringhio. In una Le Coq Arena con 12.000 spettatori (e 600 italiani), la Nazionale inizia forte: Orsolini e Raspadori danno ampiezza, ma sono pronti ad accentrarsi quando Di Lorenzo e Dimarco spingono sulla fascia. Proprio l'interista verticalizza per la prima rete di Kean che dribbla Kuusk e con il destro scarica alle spalle di Hein: è il suo quarto gol nelle tre gare dell'era Gattuso, il sesto negli ultimi quattro match con l'Italia. La partita del bomber della Viola però dura poco di più perché si procura da solo una distorsione alla caviglia destra e al quarto d'ora, dopo aver provato a recuperare, è costretto al cambio con Pio Esposito. Una brutta notizia anche in vista della gara di martedì a Udine contro Israele: oggi tornerà a Firenze per gli accertamenti del caso. Gattuso chiede spesso a Orsolini di non dimenticarsi la fase difensiva e l'Estonia fatica a costruire pericoli perché difendiamo con la linea alta e perché la pressione è buona. Accumuliamo calci d'angolo, ma non troviamo il colpo di testa o la botta del 2-0. Retegui ha l'occasione più clamorosa, su calcio di rigore che lo stesso centravanti ex Atalanta si procura subendo il fallo ingenuo di Kuusk, ma Hein intuisce e devia sul palo. I padroni di casa non acquisiscono fiducia per lo scampato pericolo perché l'atteggiamento degli azzurri è sempre quello giusto: palleggiano bene (forse un pizzico lentamente), cercano l'ampiezza, vanno alti per provare a riconquistare il pallone e non concedono mai troppi metri alle spalle della difesa. Il 2-0 così è solo rimandato: a firmarlo è Retegui che si smarca bene e riscatta su assist di Orsolini l'errore dagli undici metri.
All'intervallo siamo avanti di due reti, con il 76% di possesso e 15 tiri tentati (5 nello specchio), contro gli zero degli estoni. Un dominio più nelle cifre che nel numero di reti, ma va bene anche così. A inizio ripresa Henn prova a dare un assetto più offensivo alla sua squadra inserendo Larsen per Palumets e Sinyavskiy per Saliste. L'Italia continua a palleggiare, ma lo fa più per controllare che per cercare con forza il gol. Sinyavskiy, che a sinistra parte spingendo, calcia alto dal limite, ma ad essere pericolosi sono ancora gli azzurri con Retegui, che conclude sopra la traversa dal limite, e Raspadori, che davanti a Hein si divora il 3-0. Gattuso si copre un po' puntando su Cambiaso (a sinistra) e Spinazzola (a sinistra) al posto degli esterni Orsolini e Raspadori, ma il tris arriva comunque, con la prima rete in azzurro di Pio Esposito, servito dal cross di Spinazzola. Per l'interista una grande soddisfazione e l'abbraccio di tutti i compagni. La vittoria è in cassaforte e la Nazionale si distrae. In particolare Donnarumma, che si fa sfuggire un cross "morbido" di Soomets e concede il gol a Sappinen, entrato al posto di Alex Tamm. Gattuso si toglie la giacca dalla rabbia e sostituisce sia l'ammonito Barella sia Retegui con Frattesi e Cristante: l'obiettivo è controllare l'Estonia che ci prova con le forze fresche di Mustmaa. Obiettivo riuscito con qualche apprensione in più del previsto.