Trieste, la ministra Calderone riceve il primo “FertiliArt 2025-2050”: da Fertilia a Trieste, un ponte di memoria e futuro

C’è un filo che unisce la Sardegna all’Alto Adriatico. Non è fatto di reti commerciali o di rotte turistiche, ma di storia, esilio e rinascita. Quel filo è arrivato fino a Trieste, dove sabato mattina la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha ricevuto il primo riconoscimento “FertiliArt 2025-2050”, simbolo di un legame profondo tra la borgata di Fertilia e la comunità giuliano-dalmata.

Sarda e figlia di esuli, la ministra ha più volte ricordato il suo legame con Fertilia, quella “città di fondazione” nata nel 1936 che divenne, dopo la guerra, casa e speranza per migliaia di italiani costretti all’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Non a caso la cerimonia si è tenuta nel cuore del Villaggio della Barcolana 57, luogo simbolico dell’incontro tra mare, memoria e identità condivisa.

A condurre l’evento è stato Mauro Manca, direttore del Museo Egea. Accanto alla ministra Calderone, erano presenti il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l’assessore regionale Alessia Rosolen, il presidente della Federesuli Renzo Codarin e numerose autorità istituzionali e culturali.

Il premio è stato consegnato dall’assessore al Turismo del Comune di Alghero, Raniero Selva, insieme all’architetto Stefano Govoni, direttore artistico di FertiliArt e autore dell’opera simbolica. L’opera unisce trachite e metallo: la prima rappresenta le radici e la memoria di Fertilia, il secondo riproduce un arco di via Pola, emblema di socialità e incontro. Al suo interno, un intreccio di forme simboleggia la connessione tra persone, istituzioni e culture: un omaggio al genius loci di Fertilia, quella mescolanza di origini che ne ha fatto un piccolo esperimento d’Italia.

Tra i presenti anche gli assessori regionali del Friuli Venezia Giulia Pierpaolo Roberti e Fabio Scocimarro, l’onorevole Nicol Matteoni, Edvino Jerian e Maurizio Somma dell’Università Popolare di Trieste, oltre ai rappresentanti delle associazioni istriane Giorgio Tessarolo e Pamela Rabaccio.

Il programma FertiliArt 2025-2050 punta a trasformare Fertilia in una “città sperimentale dell’arte pubblica”, dove la memoria del passato si intreccia con la creatività contemporanea. Il progetto è finanziato dalla Regione Sardegna nell’ambito della legge regionale 12/2025 ed è promosso dal Comune di Alghero, con il CCN Fertilia come capofila operativo.

«Ho sostenuto e continuerò a sostenere con convinzione il progetto FertiliArt – ha dichiarato il consigliere regionale Valdo Di Nolfo – perché in esso si incarna una visione di futuro per la Sardegna. Fertilia non è solo memoria: è la dimostrazione di come cultura e arte possano essere motore di rigenerazione urbana e sociale».

Cuore dell’iniziativa è l’installazione ispirata al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, realizzata in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella e con l’Ambasciata del Terzo Paradiso di Alghero, diretta da Maria Gabriella Lay. L’artista biellese, candidato al Nobel per la Pace 2025, ha ispirato l’intero progetto, fondato sui principi di pace, inclusione e coesistenza.

Domenica, la delegazione sarà nel Golfo di Trieste per la Barcolana 57, a bordo della barca a vela “Victoria”, un Hanse 470 brandizzato grazie al cofinanziamento della Fondazione Alghero all’interno del progetto Alghero Experience. Sarà un modo per portare in mare lo spirito di Fertilia, quel piccolo miracolo urbano nato da un esodo e divenuto laboratorio d’identità.

Potremmo dire che la storia non si ripete mai identica, ma talvolta si fa eco: e quella di Fertilia, oggi, risuona tra le onde dell’Adriatico e le coste di casa nostra, ricordando che le radici – quando sono forti – possono anche attraversare il mare.

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