Pratica chiusa. Il Cagliari si conferma nella massima serie con una prova sopra le righe contro un Venezia troppo arrendevole per affrontare una gara di questo tenore agonistico. La società rossoblù, con il presidente Giulini in testa, si gode finalmente il momento della liberazione da un’impasse che nelle ultime giornate aveva fatto preoccupare. C’erano punti pesanti come macigni in palio. Siamo alla resa dei conti e le due squadre si affrontano senza particolari accorgimenti tattici, con il Cagliari che ha una superiore solidità tecnica rispetto ad una formazione veneziana che non riesce a carburare. Troppo lento a mettersi in moto il centrocampo ospite ed approssimativo quando deve imbastire azioni lineari. In una cornice oramai abituale per la “Unipol Domus”, che per tutta la stagione ha fatto registrare continui “sold out” per dare la spinta alla squadra rossoblù. Il Venezia, che evoca ricordi imbarazzanti dopo che proprio in laguna maturò la retrocessione del Cagliari solo tre anni fa, si presenta con una formazione con parecchi buchi neri e non confortata da un supporto tecnico adeguato. Mister Di Francesco tenta di tenere alto il baricentro della squadra in modo da pressare i portatori di palla cagliaritani ed a togliere i riferimenti ai rossoblù sin dal momento che la palla parte dai piedi del portiere. Una tattica che non riesce soprattutto per i ritardi nei raddoppi. In avanti la coppia lagunare è spesso tamponata da un Mina sempre perfetto negli interventi, ben supportato da Luperto da una parte e da Zappa dall’altra. Ed è Mina, un difensore con propensione offensiva, a sbloccare il confronto dopo poco più di dieci minuti nel primo tempo con una rete di testa da consumato attaccante. La prima parte della gara è un monologo rossoblù, il Venezia non tira praticamente mai in porta (solo un velleitario diagonale di Zerbin a qualche minuto dal 45’), con il Cagliari che aveva già trovato anche il raddoppio con il decimo gol di Piccoli in stagione. Squadra di casa arrembante e lagunari in bambola soprattutto nel gioco aereo. Nella ripresa la musica non cambia, il Venezia continua con un gioco lento, farraginoso e prevedibile ed il Cagliari approfitta per calare il tris con il capitano Deiola dopo un’azione da manuale in concerto con Gaetano e Makoumbou. Le ultime battute sono insignificanti ed i rossoblù vanno a raccogliere l’abbraccio del proprio pubblico, mentre per il Venezia la strada si fa sempre più ripida e la retrocessione in cadetteria è dietro l’angolo, anche perché nella prossima gara casalinga la compagine di Di Francesco dovrà affrontare la Juventus. Per ciò che riguarda il Cagliari chiuderà la stagione a Napoli con la salvezza in tasca e senza particolari stimoli se non quello di provare a chiudere in bellezza.