LA DANZA DELLE MARCHE: Plapp trionfa a Castelraimondo, Ulissi conquista la maglia rosa

C'è un sapore antico, in certe giornate di ciclismo. Un profumo che riporta alla mente tempi in cui le fughe erano poemi scritti con fatica e coraggio, le salite cattedrali erette nel vento. Quella dell'ottava tappa del Giro d'Italia, da Giulianova a Castelraimondo, è stata una di quelle giornate in cui il ciclismo si è fatto ancora una volta epica contemporanea, teatro di battaglie senza esclusione di colpi, di strategia e di cuore. Su queste strade marchigiane, ondulate come onde di un mare verde, il giovane australiano Luke Plapp ha composto la sua ode alla bellezza della fatica solitaria, mentre Diego Ulissi, il toscano dall'animo guerriero, ha vestito la maglia più ambita, quella rosa, strappandola con astuzia e determinazione a Primož Roglic. In una giornata di saliscendi incessanti, 197 chilometri per quasi 4.000 metri di dislivello, la corsa non ha concesso un attimo di tregua sin dal chilometro zero. Pareva un tappeto elastico la strada, che respingeva ogni tentativo di fuga, con drappelli di coraggiosi che venivano puntualmente riassorbiti da un gruppo mai domo. Max Kanter dell'Astana è stato il primo a tentare l'impossibile, ma la sorte ha voluto che la sua avventura durasse lo spazio di un sospiro. Dietro di lui, Mattia Cattaneo, poi Pedersen, De Pretto. Nomi che si rincorrevano sulla strada come note di una partitura che ancora cercava il suo tema principale. Il gruppo nervoso, inquieto, sembrava un animale selvatico che non trova pace. Fiorelli costretto a fermarsi per una foratura, Formolo che lo imita qualche chilometro dopo, ma la corsa non aspetta, la corsa non perdona. Quando finalmente una fuga degna di questo nome prende corpo, la scena è ormai nelle mani di un gruppo di venti corridori che, superato il traguardo volante di Sarnano, affronta la salita di Sassotetto con un vantaggio che inizia a farsi consistente. Tra loro, Lorenzo Fortunato, l'arrampicatore bolognese che per alcuni lunghi, esaltanti chilometri, ha accarezzato il sogno rosa. Il gruppo dei migliori, intanto, accumulava ritardo, con la Bahrain Victorious prima e la UAE poi, a cercare di limitare i danni. Sulla salita di Sassotetto, la corsa ha trovato il suo punto di svolta. Bardet, con l'eleganza che lo contraddistingue, ha provato a fare selezione, ma è stato proprio Fortunato a transitare per primo al GPM, lanciandosi poi in una discesa mozzafiato insieme al francese. A quel punto, la classifica virtuale vedeva Fortunato in rosa, con un vantaggio di oltre cinque minuti sul gruppo di Roglic. Un sogno che ha iniziato a dissolversi quando, a circa 64 chilometri dall'arrivo, un manipolo di corridori si è avvantaggiato dal gruppo dei fuggitivi: Plapp, Steinhauser, Kelderman, Arrieta, Ulissi, Bardet e Vendrame hanno preso il largo, estromettendo Fortunato dai giochi per la vittoria di tappa. Ed è stato allora che la corsa ha cambiato nuovamente padrone. Ulissi, con la saggezza di chi ha vissuto mille battaglie, ha iniziato a costruire la sua maglia rosa, rimanendo sempre nelle posizioni di testa mentre Fortunato perdeva terreno. La corsa, entrata nel vivo, ha visto ancora una volta protagonista Luke Plapp, che ha sorpreso tutti sul GPM di Montelago, passando in solitudine e lanciandosi verso la gloria. Dietro di lui, Ulissi ha giocato d'astuzia, dosando le forze e conquistando preziosi secondi di abbuono. Nel gruppo principale, a oltre 5 minuti di ritardo, Roglic mostrava un'insolita passività, quasi disinteressato alla difesa di quella maglia rosa che sembrava disposto a cedere senza troppa resistenza. Negli ultimi chilometri, la tappa si è trasformata in un duello a distanza. Da una parte Plapp, che volava verso la sua prima vittoria al Giro d'Italia, dall'altra Ulissi che calcolava i secondi per la conquista della maglia rosa. Sul traguardo di Castelraimondo, il giovane australiano ha alzato le braccia al cielo, coronando una fuga di oltre 40 chilometri. Dietro di lui, Ulissi ha conquistato il terzo posto di tappa ma, soprattutto, la maglia rosa, con 12 secondi di vantaggio su Lorenzo Fortunato e 17 su Primož Roglic, il grande sconfitto di giornata. Il ciclismo moderno ha molti volti, ma in questa ottava tappa ha riscoperto quello più antico e affascinante: quello dell'imprevedibilità, del coraggio e della strategia. In una parola, della poesia che solo le due ruote sanno ancora regalare. Domani si riparte da Gubbio, ma Ulissi già sa che difendere quella maglia non sarà impresa facile. Ma questa è un'altra storia, che le strade del Giro dovranno ancora raccontare. 

  ORDINE D'ARRIVO - OTTAVA TAPPA 1. Luke Plapp (Team Jayco AlUla) 2. Wilco Kelderman (Team Visma | Lease A Bike) 3. Diego Ulissi (XDS Astana Team) 4. Igor Arrieta (UAE Team Emirates XRG) 5. Georg Steinhauser (EF Education - EasyPost) 

  CLASSIFICA GENERALE 1. Diego Ulissi (XDS Astana Team) 29:21:23 2. Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) +0:12 3. Primož Roglic (Red Bull - Bora - Hansgrohe) +0:17 4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) +0:20 5. Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) +0:26 6. Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) +0:44 7. Max Poole (Team Picnic PostNL) +0:47 8. Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team) +0:50 9. Brandon McNulty (UAE Team Emirates XRG) +0:51 10. Mathias Vacek (Lidl-Trek) +0:54

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