TAGLIACOZZO, 16 maggio 2025 - Sulle montagne si scrivono sempre le
pagine più belle del ciclismo, quelle che profumano di fatica e gloria. E così è
stato oggi, nella sesta tappa del Giro d'Italia, dove Juan Ayuso ha spiegato a
tutti cosa significhi avere le ali ai piedi quando la strada sale, mentre Primož
Roglic ha indossato finalmente quella maglia rosa che sembrava attenderlo
fin dalla partenza di Torino.
La giornata inizia con un ritardo al chilometro zero, quasi un presagio delle
battaglie a venire. Si attende Isaac Del Toro, caduto ieri ma determinato a
continuare la sua avventura in questo Giro che sta rivelando nuovi talenti
giorno dopo giorno. E poi, come un'orchestra che inizia la sua sinfonia, la
corsa si anima: Filippo Fiorelli tenta l'assolo, ma il gruppo non concede
spazio. In questo valzer di scatti e controscatti, Lorenzo Fortunato è il primo a
mettere il suo sigillo sulla giornata, conquistando il GPM di Roccaraso,
lanciato da un generoso Diego Ulissi.
La pioggia fa capolino quando ormai la fuga di giornata si è formata:
Prodhomme, Garofoli, Tonelli, Scaroni, Tarozzi, Leemreize e Double,
quest'ultimo momentaneamente maglia rosa virtuale mentre il vantaggio
tocca i tre minuti. Ma la RedBull Bora-Hansgrohe di Roglic non si fa
sorprendere e controlla la situazione, tenendo i fuggitivi a distanza di
sicurezza. Double, intanto, si prende il lusso di conquistare anche il GPM di
Monte Urano, scalando posizioni nella classifica della maglia azzurra, pur
rimanendo ancora distante dal leader Fortunato.
Il dramma sportivo si materializza nella discesa veloce quando Romain
Bardet, uno dei veterani più amati del gruppo, finisce a terra. Il francese
riuscirà a rientrare, ma il suo Giro è segnato. Più indietro anche David Gaudu
paga dazio, costretto a inseguire quando la battaglia entra nel vivo.
E arriviamo così agli ultimi dieci chilometri, quelli che separano i campioni dai
gregari, la gloria dall'anonimato. I fuggitivi, eroi di giornata, vengono
progressivamente riassorbiti mentre Mads Pedersen, la maglia rosa, cede
inesorabilmente sulle rampe che portano a Tagliacozzo. Il danese vede
svanire il suo sogno rosa minuto dopo minuto, chilometro dopo chilometro.
A poco più di due chilometri dall'arrivo, Giulio Ciccone - sulle strade di casa in
questo Abruzzo che tanto gli ha dato - tenta il colpo d'ala. Lo seguono Bernal,
Tiberi e Storer, ma è solo il preludio al gran finale. A seicento metri dal
traguardo, Egan Bernal prova a sorprendere tutti con un'accelerazione
bruciante, ma è Juan Ayuso a scrivere il finale perfetto: lo spagnolo della
UAE Team Emirates si invola con una progressione irresistibile verso il
traguardo, lasciandosi alle spalle tutti i rivali, compreso un Roglic che paga
dazio negli ultimi metri ma si consola con la maglia rosa.
Ayuso taglia il traguardo a braccia alzate, Del Toro e Bernal completano il
podio di giornata mentre Roglic, quarto al traguardo, si veste di rosa. Il Giro è
appena cominciato, ma ha già trovato i suoi protagonisti.
Con la UAE che piazza due uomini nei primi due posti e una Bahrain
Victorious che porta sia Tiberi che Caruso nella top ten, si delineano gli
equilibri di questo Giro 2025. Ciccone, quinto all'arrivo, conferma di avere le
gambe per recitare un ruolo da protagonista.
Il verdetto di Tagliacozzo è chiaro: la maglia rosa passa sulle spalle di Roglic,
ma il messaggio di Ayuso è ancora più forte. La montagna ha parlato, e ha
detto che questa corsa è solo all'inizio.
ORDINE D'ARRIVO
1. Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) 4h00'25" (abbuono: 10")
2. Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) +0:04 (abbuono: 6")
3. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) +0:04 (abbuono: 4")
4. Primož Roglic (Red Bull - Bora - Hansgrohe) +0:04
5. Giulio Ciccone (Lidl-Trek) +0:04
6. Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) +0:04
7. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) +0:04
8. Richard Carapaz (EF Education - EasyPost) +0:04
9. Max Poole (Team Picnic PostNL) +0:08
10. Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team) +0:08