187, 3 km con 720m di dislivello, 1 traguardo volante ed abbuoni di 10, 6 e 4 secondi. Sulla carta
frazione assolutamente per velocisti, vedremo cosa dirà la strada. Ritirato Vlasov per la frattura
alla caviglia riportata nella caduta di domenica che ha anche rovinato la sua bici.
Nessuna iniziativa di fuga o di cambiamento di ritmo, sembra che la prima parte della tappa filerà
tranquilla. A -173,8 km aumenta il ritmo ma i corridori sono impegnati a parlare tra loro, forse in
cerca di alleanze per il finale. Media della prima ora di corsa di 37,2 km/h, mentre la corsa
prosegue compatta a -149,5 km. “Eppur si muove”, si muove Goossens portandosi via anche Van
Gils e Van Moer, a -141,4 km. I tre prendono subito 13” che aumentano sensibilmente, appena in
un km guadagnano 30”, ma Van Gils si rialza praticamente subito rimanendo con Madouas e
Geniets che erano nel frattempo partiti in contrattacco, lasciando dunque solo due uomini al
comando, i quali prendono 38” a -138,9 km con una certa nonchalance. Alla francese insomma.
Il
gruppo sembra lasciar fare a questa fuga, anche se la Alpecin-Deceuninck si mette in testa a tirare,
gruppo che ora a -133,1 km si trova con 1:18 di ritardo. Al Traguardo volante transitano per primi i
battistrada Goossens in primis. Prova ora il gruppo a riprendere gli inseguitori, per non far
prendere loro i punti rimanenti, ed infatti volata di gruppo vinta da Philipsen che come al solito
taglia la strada a Girmay, rischiando di farlo cadere, forse la penalizzazione già avuta non è stata
un deterrente eccessivo. L’unico inseguitore al vento ora, a -126,7 km sembrano rialzarsi
diminuendo il ritmo di pedalata, nessuna speranza hanno infatti di arrivare al traguardo senza
venire ripresi. Resta quindi solo Goossens in testa alla corsa, ritmo lento da entrambe le parti il
vantaggio del fuggitivo si attesta e stabilizza sui 58” a -123,6 km. Vingegaard cambia la ruota
posteriore a -122,8 km, ora rientrerà in gruppo senza spendere troppo ed aspettato da un
compagno. A -120,3 km ripreso anche Goossens, fuga quindi annullata. Gruppo compatto e
tranquillo. Un finale di tappa che potrebbe essere condizionato da un vento importante, si stima
sarà di 90 km/h. L’arrivo potrebbe e dovrebbe essere in volata di gruppo. A -93,9 km mentre torna
il sole sulla corsa, al traguardo si alza un vento importante, gruppo che alza il ritmo ora più allegro,
ma sempre non serrato. Foratura per Girmay e cambio ruota per lui che rientra a -75,3 km. Con
pericolo di vento tutte le squadre vogliono stare davanti comprese quelle dei big, per non farsi
sorprendere. La UAE ora a tirare il gruppo, spingendo a fondo per non correre rischi. Anche chi
poteva stare tranquillo in gruppo, presta la massima attenzione. Problema meccanico alla catena
per Kung a -45,6 km.
Ritmo blando e chiacchiere per i corridori a -37,5 km, i ciclisti si stanno
riposando in vista delle grandi salite dei Pirenei che affronteranno nei prossimi giorni. In vista del
finale tecnico, anche i big si portano in cima al gruppo. Arnaud De Lie in coda perché ha avuto una
foratura a -28,1 km che rientra a -25,6 km dopo Bardet che si era anch’esso attardato. A -15,7 km
Goossens cambia la bici per problema meccanico, mentre il gruppo accelera per una curva stretta.
A -9,8 km i corridori arrivano esattamente nel centro della Francia, gruppo ancora sull’intera sede
stradale almeno fino ai -4 km, quando scatterà la neutralizzazione. Si rilassano gli uomini di
classifica da questo momento, testa del gruppo per la EF, Davide ballerini che cerca indietro
Cavendish, alcuni treni si sono frammentati, ultima curva e rettilineo fino agli 800 metri. Dietro la
20esima posizione si spezza il gruppo, Cavendish perde la ruota di Morkov, parte van del poel
dietro l’ultimo uomo di Philipsen che parte e vince la volata, la rabbia ha fatto la differenza!