L'attacco ai giornalisti. Dopo la bomba a Sigfrido Ranucci. Dimostra una cosa sola: che l'informazione che tocca il potere è sgradita a tutti e a tutte le lobby. Nessuna esclusa. Perché la politica cialtrona vuole rubare indisturbata. Perché gli imprenditori che fanno affari attraverso la politica hanno soldi e godono di influenze importanti. Alla faccia dei cittadini che sperano in una economia di progresso. Svelare il malaffare significa destabilizzare il sistema. Ed il sistema è dei potenti. Il giornalista controcorrente che colpisce l'establishment va abbattuto. Ridurlo al silenzio fa comodo a tutti. Meglio l'informazione di regime. Paludata. Che nasconde le notizie, che cela i fatti, che tutela i potenti. La politica, anche in Sardegna, anzi, soprattutto in Sardegna è connivente. Perché tutti hanno qualcosa, molto, da farsi perdonare. E perché, comunque, anche gli organi dei giornalisti sono comodamente inseriti nel circuito del potere e del perbenismo. Abbiamo avuto un Presidente di Regione inquisito per fatti di corruzione gravissimi e non è stato mai fermato. Eppure la stessa magistratura inquirente ha riconosciuto che in effetti gli estremi per una misura cautelare c'erano. Ma bisogna, evidentemente, rispettare gli equilibri tra i poteri. Abbiamo un Rettore universitario che è accusato di operare con metodi mafiosi ma rimane tranquillamente al suo posto. Nonostante il declino del suo ateneo. Mentre le popolazioni della Sardegna invocano inutilmente barlumi di sviluppo. Invece si colpisce la voce libera del Mio Osservatorio. Che, guarda caso, è quella che svela le porcherie del potere. Spesso ribadite da media nazionali. Poi puntualmente suffragate dalle inchieste dei Pm. Minacce, intimidazioni, querele su querele. Addirittura attacchi personali da parte di sezioni di Partito. Non una sola voce si è manifestata a tutelare o a dare conforto al Mio Osservatorio. Se non quella, per me preziosa, dei miei lettori. Che ringrazio di cuore. La stessa Governatrice sembra non vedere. Anche Ranucci è stato isolato. Sinché qualcuno gli ha fatto saltare l'auto. E adesso tutti si indignano, come tanti coccodrilli. Gli hanno aumentato la scorta. Ma che vita è la sua? E immaginate che vita può essere la mia. Tra notifiche legali, carabinieri, polizia giudiziaria, aule di tribunale. E nessuno che muove un dito per me. L'informazione annacquata, compiacente con il potere, che rassicura la politica, che copre gli "affari", sta bene a tutti. Senza giornalisti ficcanaso e rompiscatole si vive meglio. Basta prendersela con le pale eoliche e il coraggio è affermato. La libertà di stampa rivalutata. Provate invece a toccare i potenti, quelli che rovinano l'Isola.... Mario Guerrini.