Il racconto domenicale. È dedicato ad un avvocato cagliaritano, Riccardo Fercia. È l'anima, in solitaria, della opposizione giuridica alla Presidente della Sardegna, Alessandra Todde, nella vicenda della ipotesi di decadenza. Fercia ha dichiarato che la Corte Costituzionale con la recente doppia sentenza è in linea con il verdetto del tribunale civile che ha recentemente dato torto alla Todde. Fercia è componente del Collegio di Garanzia Elettorale e ha votato (4 a 3) il documento che chiede al Consiglio Regionale la decadenza di Alessandra Todde. La Corte Costituzionale ha stabilito che in quella circostanza il Collegio ha approvato un atto illegittimo, esorbitando dalle sue competenze. Fercia è in contrapposizione continua con il Collegio difensivo di Alessandra Todde. I legali della Governatrice gli contestano l'azione per conto del Collegio di Garanzia elettorale perché, all'indomani della sostituzione della Presidente, Gemma Cucca, andata in pensione, con Massimo Poddighe, all'avvocato Fercia è stato revocato il mandato di difensore del Collegio. Tra l'altro, il 15 ottobre, subito dopo le due sentenze della Corte Costituzionale, Fercia si è dimesso dal Collegio di Garanzia Elettorale. Ha comunicato alla Corte d'Appello di Cagliari di rinunciare alla difesa e che non avrebbe per questo partecipato alla udienza del prossimo 7 novembre. Salvo poi fare marcia indietro, presentando una memoria difensiva. I legali della Todde contestano l'estemporaneita' degli atti di Fercia. Sostenendo tra l'altro, clamorosamente, che il mandato a difendere il Collegio in Corte d'Appello sarebbe stato assegnato da Gemma Cucca al Fercia al di fuori dell'attività del Collegio di Garanzia. Insomma, una lunga battaglia legale che sta inquinando di veleni lo scenario politico. Con inevitabili strumentalizzazioni politiche. La parola, comunque, è ora alla Corte d'Appello di Cagliari. Buona domenica. Mario Guerrini.