La sfida europea alla fusione nucleare compie un passo decisivo. Gauss Fusion, green tech fondata nel 2022 dall’alleanza di imprese di Italia, Germania, Spagna e Francia, ha avviato ufficialmente la Fase Due del proprio piano tecnologico, al centro della quale vi è lo sviluppo dei magneti superconduttori destinati ai reattori di fusione. Un progetto che coinvolge ENEA e ICAS, spin-off dell’agenzia italiana per le nuove tecnologie, chiamati a realizzare i cavi superconduttori che alimenteranno i futuri impianti.
Gauss Fusion nasce da una cordata industriale composta da Malacalza–ASG Superconductors tramite Hofima (Italia), Bruker EAS e RI Research Instruments (Germania), Idom (Spagna) e Alsymex–Alcen (Francia), supportata da istituti scientifici d’eccellenza come CERN, Max Planck Institute, KIT, Eindhoven University e Technische Universität München. La missione è chiara: rendere la fusione nucleare industrialmente praticabile, sostenibile e sicura, per garantire all’Europa indipendenza energetica.
Dopo aver completato tra il 2023 e il 2025 la progettazione concettuale degli impianti, Gauss Fusion avanza ora nella fase di validazione ingegneristica. Al centro, i cavi superconduttori HTS (High Temperature Superconductors), capaci di operare sotto campi magnetici e temperature estreme. I primi prototipi, già in fase di test presso i laboratori ENEA, promettono conduttori più stabili, efficienti e duraturi, grazie a un’architettura rinforzata in grado di reggere prolungati stress elettromagnetici.
Accanto agli HTS, Gauss Fusion e ICAS lavorano sui cavi LTS (Low Temperature Superconductors) in Nb3Sn, tecnologia già consolidata in progetti di fisica delle alte energie e di fusione. I conduttori LTS, in grado di sostenere fino a 100 kA, forniscono oggi l’affidabilità necessaria per la maturazione industriale del settore. Due soluzioni complementari: i LTS per la stabilità delle tecnologie mature, gli HTS per aprire la via a impianti più compatti e performanti.
Nel 2024 il progetto ha già raccolto 10 milioni di euro dal governo tedesco per lo sviluppo dei magneti, in un quadro di investimenti pubblico-privati che vede Germania, Italia e i partner europei muoversi in sinergia per consolidare la leadership continentale nel campo.
La Fase Due condurrà ora Gauss Fusion verso la messa a punto dei primi prototipi e l’allargamento delle partnership industriali e territoriali. Studi di localizzazione sono già in corso presso l’Università Tecnica di Monaco, che sta valutando anche siti italiani per la realizzazione dei futuri impianti.
«In un contesto globale in cui Stati Uniti e Cina investono risorse significative per guidare la rivoluzione energetica, l’Europa dispone di competenze scientifiche e industriali di eccellenza per essere protagonista — dichiara Milena Roveda, CEO di Gauss Fusion —. Gauss Fusion punta a costruire il primo impianto da 1 GW basato su fusione a confinamento magnetico e dispiegare la prima generazione di impianti da fusione per far fronte al fabbisogno energetico europeo. È fondamentale agire ora per non rischiare di essere esclusi da questa innovazione cruciale.»
Sulla stessa linea Giorgio Graditi, Direttore generale di ENEA: «ENEA contribuisce con le proprie competenze di eccellenza nel campo della superconduttività al progetto di Gauss Fusion, in particolare con lo sviluppo di cavi superconduttori HTS innovativi e ad alte prestazioni. La collaborazione di ENEA con Gauss Fusion rappresenta un esempio di partnership tra ricerca pubblica e industria privata, azioni necessarie per affrontare con successo, nella competizione globale, le sfide scientifiche e tecnologiche per la realizzazione dell’energia da fusione.»
La corsa europea alla fusione nucleare accelera dunque il passo, con l’obiettivo di non lasciare indietro il continente su uno dei terreni strategici della competizione energetica e industriale dei prossimi decenni.