Giuni Russo ci lasciava nel settembre del 2004, dunque 20 anni fa. Scegliendo di esser seppellita nello spazio dedicato alle Carmelitane nel Monumentale di Milano.
Giuni Russo è morta il 14 settembre 2004, a 53 anni, stroncata da un tumore. Il mondo della musica conosceva da tempo le condizioni di Giuni Russo e ha mostrato, come purtroppo accade spesso, una solidarietà tardiva nei suoi confronti dopo che la cantante palermitana era rimasta a lungo lontana da quella scena musicale della quale era diventata una assoluta protagonista nel 1982 con "Un'estate al mare", il brano più famoso di tutta la sua carriera e con il quale, nonostante i tentativi fatti, continuava a essere identificata.
Un’artista, una voce e soprattutto una donna davvero unica, golosa di musica, che spaziava dal pop alla lirica, dalla canzone autore al jazz e al blues alla world music. E aliena alle logiche del gusto, dei canoni e del business musicale italiano.
Ed “Aliena- Giuni dopo Giuni” è pure il titolo dell’album postumo pubblicato nel 2021. Aliena per indiscutibili e rare qualità vocali, per il rigore e una sete di conoscere, sperimentare e crescere nell’arte come nella vita.
La sua carriera artistica è sempre stata caratterizzata dalla sua straordinaria voce e versatilità, capace di sorprendere e mettere d'accordo un vasto pubblico. Icona unica, ha esplorato una vasta gamma di generi musicali, dalla musica leggera al jazz, dal pop all'opera, fino alle influenze della musica etnica, mostrando una curiosità insaziabile e senza pregiudizi. Ora le sue canzoni rivivranno con il concerto-tributo Voci parallele che si terrà a Roma sabato 14 settembre.
Sono intonate dalla voce celestiale di Giuni Russo alcune delle più belle colonne sonore dell'estate italiana, come Alghero, con il suo ritornello gioiosamente malizioso che resta in mente al primo ascolto. Ecco come è nata la canzone che da anni fa venire voglia di Sardegna anche a chi non ci è ancora stato.
Uscita nel 1986, a soli quattro anni da "Un'estate al mare", Alghero ha un'origine dolceamara da ricercare nei frequenti viaggi aerei che portavano la cantante nella meta sarda dove Maria Antonietta Sisini, sua storica compagna di vita e d'arte originaria proprio della provincia di Sassari, vegliava la madre gravemente malata. Frutto di un periodo non facile, la canzone è un contagioso inno alla spensieratezza estiva, una piacevole evasione in grado di rallegrare anche le giornate più tetre.
Il testo scritto da Giuni Russo sulla musica della stessa Maria Antonietta Sisini ritrae con brevi pennellate una vacanza di passione vissuta con uno straniero tra spiagge assolate, tramonti e sere d'estate in un'atmosfera che fa venire voglia di partire immediatamente alla volta di Alghero, con o senza la compagnia di uno straniero!
La Giunta Comunale di Milano ha infatti deliberato di onorare la memoria di Giuni Russo intitolandole i Giardini di corso Garibaldi a Brera nel cuore di Milano, un luogo di grande importanza e bellezza per la città. La delibera testimonia il riconoscimento della sua eredità culturale e rappresenta un tributo tangibile alla memoria. La cerimonia di intitolazione si terrà il 17 settembre alle ore 15:30.
Per fortuna M.A. Sisini, compagna di una vita, prosegue con passione e abnegazione a custodire e valorizzare la sua memoria, promuovendo il suo patrimonio artistico e culturale oltre a valorizzazione lo studio e la ricerca della musica nei suoi diversi aspetti e tematiche grazie all’associazione culturale “GIUNIRUSSOARTE”. Il comune di Alghero ha dedicato a Giuni Russo nel parco Balaguer un via denominata appunto "Mirador Giuni Russo"