La difficile scelta tra carriera e maternità è una realtà che molte donne devono affrontare. Questa scelta è spesso complicata da un ambiente lavorativo che non sempre supporta l'equilibrio tra vita professionale e responsabilità familiari. Nonostante l'avanzamento delle politiche di parità di genere, le donne continuano a incontrare ostacoli significativi nel loro percorso professionale una volta diventate madri.
Le discriminazioni possono iniziare già durante i colloqui di lavoro, dove domande inappropriati riguardanti la pianificazione familiare sono purtroppo ancora comuni, nonostante siano illegali.
Queste domande non solo sono discriminatorie, ma possono anche deviare la traiettoria professionale di una donna ancor prima che essa inizi.
Le sfide non finiscono con l'assunzione. Al ritorno dalla maternità, molte donne si trovano demansionate o con le loro responsabilità ridotte, come se la maternità avesse in qualche modo eroso le loro capacità professionali. Questo fenomeno è noto come il "motherhood penalty" ed è diffuso in numerosi ambienti lavorativi. Esso si manifesta non solo in termini di riduzione delle responsabilità, ma anche in termini di disparità salariale rispetto ai colleghi maschi, evidenziando una persistente valutazione discriminatoria delle capacità professionali delle donne.
Inoltre, il costo dell'assistenza all'infanzia rappresenta un'altra significativa barriera che molte famiglie devono affrontare. Questo costo spesso costringe le donne a scegliere tra il continuare la carriera o ridurre le ore di lavoro per occuparsi dei figli, con un impatto diretto sulla loro crescita professionale e sulle opportunità economiche.
La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente complicato la situazione, aggravando le sfide già esistenti.
Durante questo periodo, le madri lavoratrici hanno dovuto gestire un aumento del carico di lavoro domestico e della cura dei figli, spesso a scapito della loro carriera e del loro benessere mentale.
Per affrontare queste sfide, alcune organizzazioni hanno implementato programmi di supporto che aiutano le donne a reintegrarsi nel posto di lavoro dopo la maternità. Questi programmi includono iniziative per la gestione del lavoro flessibile, supporto per il benessere mentale e programmi di mentoring che possono aiutare le donne a navigare la transizione post-maternità.
Nonostante la presenza di diritti statutari come il congedo di maternità e la possibilità di richiedere orari flessibili, molti di questi benefici si scontrano con la realtà di un ambiente lavorativo che non è sempre predisposto ad accogliere le necessità delle madri lavoratrici.
Questo si riflette nel basso tasso di accettazione delle richieste di lavoro flessibile e nella persistenza di discriminazioni nei confronti di chi utilizza questi diritti.
In ultima analisi, è evidente che la celebrazione delle madri non può limitarsi a una singola giornata all'anno, ma richiede un impegno costante per riconoscere e superare gli ostacoli che le donne affrontano nel bilanciare maternità e aspirazioni professionali. Solo con un cambiamento culturale profondo e il supporto attivo delle aziende e delle politiche pubbliche, si potrà veramente supportare le donne nel loro doppio ruolo di madri e professioniste.