Convocata dalla presidente Alessandra Todde, la Giunta regionale si è riunita oggi per approvare una serie di delibere strategiche, toccando temi centrali per lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale della Sardegna. Tra i principali provvedimenti adottati emergono interventi concreti contro la siccità, il rafforzamento delle infrastrutture industriali e il sostegno agli studenti universitari, segno di un'agenda politica ambiziosa ma al contempo orientata alle esigenze reali dei cittadini.
L’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Satta ha presentato un piano di 10,5 milioni di euro per la realizzazione di riserve idriche aziendali, essenziali per affrontare i periodi di siccità, soprattutto nelle zone non servite dalle reti consortili. La misura, gestita dall’agenzia Laore, promette un sostegno concreto al comparto agro-pastorale, da sempre pilastro dell’economia isolana.
Tuttavia, la sfida è garantire tempi certi e una gestione oculata delle risorse, perché la pioggia di finanziamenti non diventi solo un miraggio.
Sul fronte della gestione del patrimonio pubblico, l’assessore Antonio Piu ha destinato oltre 2,2 milioni di euro per il Fascicolo informatico degli immobili pubblici. Una buona notizia, se non fosse che la cifra copre appena 75 dei 293 immobili idonei. Un’altra goccia in un mare di necessità: basterà a dare ordine al disordinato inventario edilizio dell’Isola?
Interessante anche il piano da 15,35 milioni di euro per il rilancio delle aree industriali, proposto dall’assessore Emanuele Cani. Contributi fino a 300mila euro saranno erogati ai Comuni per infrastrutturare i PIP (piani per insediamenti produttivi) e le aree ex ZIR. Una mossa che, se ben gestita, potrebbe attrarre investimenti e rivitalizzare economie locali spesso in stallo. Ma, come sempre, il diavolo sta nei dettagli: l'assenza di rendicontazione stringente potrebbe aprire le porte a inefficienze.
In materia di diritto allo studio, l’assessora Ilaria Portas ha annunciato un incremento delle borse di studio regionali a 230 euro e il riconoscimento di contributi per gli studenti esclusi dalle graduatorie nazionali. Un passo avanti significativo, che punta a ridurre il divario educativo. Tuttavia, in una Regione dove la dispersione scolastica resta alta, servono visioni più ampie e interventi strutturali per invertire la rotta.
Sul piano finanziario, l’assessore Giuseppe Meloni ha autorizzato l’utilizzo di 530 milioni di avanzo di amministrazione e 140 milioni di nuove risorse per sanità, sociale ed enti locali. Un’operazione imponente, ma che lascia aperti interrogativi sull’efficacia della spesa pubblica e sulla capacità di tradurre questi fondi in benefici concreti per i cittadini.
Infine, Francesco Spanedda ha illustrato i criteri per l’assegnazione di 10 milioni di euro destinati al Comparto unico di contrattazione collettiva. Una misura necessaria per sostenere il personale degli enti locali e garantire continuità amministrativa, anche se resta da vedere se la somma basterà a coprire le esigenze di una macchina burocratica sempre più sotto pressione.
Se la giornata ha mostrato una Giunta attiva su molti fronti, resta da chiedersi quanto di questi interventi avrà un impatto tangibile e quanto rischia di rimanere intrappolato nella palude della burocrazia. Il futuro della Sardegna, oggi più che mai, dipende dalla capacità di tradurre promesse in risultati.