La Nurra brucia sotto l’indifferenza. Campi secchi, aziende in ginocchio, allevatori allo stremo. Eppure tutto resta fermo. A denunciarlo sono Tore Piana e Stefano Ruggiu, presidente e vicepresidente del Centro Studi Agricoli, che non usano giri di parole: «La situazione nella Nurra è ormai insostenibile: la siccità ha messo in ginocchio centinaia di aziende agricole e zootecniche, eppure la Regione continua a non decidere».
Nonostante i finanziamenti siano già disponibili, l’Assessorato regionale all’Agricoltura non ha ancora approvato le linee attuative necessarie per sbloccare gli indennizzi. Un ritardo che pesa come un macigno su chi vive di terra e di bestiame. «I fondi ci sono – denunciano Piana e Ruggiu – ma l’Assessorato è fermo. Ogni giorno che passa aumenta la disperazione degli agricoltori, costretti a sostenere costi insostenibili per l’acqua, i foraggi e il mantenimento del bestiame. Serve una decisione immediata, non l’ennesimo rinvio».
Nel mirino del Centro Studi Agricoli finisce anche il Consorzio di Bonifica della Nurra, accusato di un silenzio assordante. «È inaccettabile – proseguono – che un territorio in crisi non trovi ascolto da chi dovrebbe rappresentarlo. Il Consorzio non può restare muto mentre i campi si seccano e gli allevatori non sanno come andare avanti».
L’appello è diretto e senza più diplomazia: «Serve una risposta immediata, servono atti concreti. Se entro pochi giorni non arriveranno decisioni chiare sugli indennizzi e sulle misure di emergenza, siamo pronti a manifestare pubblicamente in difesa degli agricoltori e allevatori della Nurra».
La conclusione è una promessa che sa di sfida: «Non resteremo in silenzio. Difendere chi produce, chi lavora la terra e chi alleva è il nostro dovere – affermano Piana e Ruggiu – e continueremo a farlo fino in fondo».