Tortolì, 18 luglio: il teatro incontra Rombo di Tuono. In scena l’anima di Gigi Riva

A Tortolì, sotto il cielo tiepido di luglio, il teatro si fa cronaca, nostalgia, epica calcistica. Venerdì 18, alle 21:30, il teatro tenda San Francesco spalancherà il sipario su un racconto che non ha bisogno di orpelli: Riva Luigi ’69 e ’70. Cagliari ai dì dello scudetto. Una messa in scena firmata Cada Die Teatro, con la voce e il corpo di Alessandro Lay, che più che recitare pare evocare. Evocare un tempo, un popolo, un uomo.

E che uomo.

Gigi Riva, Rombo di Tuono. L’irriducibile di Leggiuno, approdato nella terra di Sardegna come uno straniero e diventato totem, vessillo, santino laico. Il solo capace di mettere il tricolore sul petto di una squadra isolana, e non per accidente, ma per feroce volontà.

Sul palco, Lay non porta un eroe da album Panini. Porta un ricordo d’infanzia, un’ombra che corre a perdifiato verso la curva, dopo un gol segnato con la fame negli occhi. Porta i tram di Cagliari presi al volo dai ragazzini, le figurine scambiate sui gradini, le monete d’oro finto col volto di Gori, Domenghini, Greatti. Ma sopra tutti, lui. Riva. L’uomo che fuggiva dai microfoni ma non dagli avversari.

Lo spettacolo è parte della rassegna Incontri Ravvicinati, ideata e diretta da Juri Piroddi per la compagnia ogliastrina Rossolevante, che da anni porta il teatro dove pulsa il cuore della comunità. Otto spettacoli, sette compagnie isolane, un unico filo rosso: raccontare storie che scavano sotto la pelle del tempo.

La serata di Riva sarà preceduta, com’è giusto, da un’altra celebrazione d’arte: quella andata in scena il 16 luglio con Lunas, lo spettacolo-collage di Fueddu e Gestu, storica compagnia di Villacidro guidata da Giampietro Orrù. Quarantacinque anni di teatro in frammenti, esplosi come fuochi d’artificio in una notte d’estate.

Riva Luigi ’69 e ’70 non è solo teatro. È una carezza al cuore dei sardi, un promemoria per chi ha scordato che la gloria può partire da un isola periferica e diventare leggenda. È poesia di campo e sangue, come avrebbe detto Brera stesso: “Il suo sinistro era una sassata. Il suo cuore, una collina della Nurra.”

La rassegna Incontri Ravvicinati 2025 è realizzata con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e del Comune di Tortolì. Ma è il pubblico, più di ogni istituzione, a tenere in vita questi appuntamenti. Perché la memoria non si legge, si vive. E il teatro – quando parla la lingua dei campioni – la fa rivivere.

Cronaca

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