Si chiama Lady Gaga, pesa 56 chili ed è sopravvissuta all’uomo. Ieri pomeriggio, sulla spiaggia di Porto Palma ad Arbus, una tartaruga della specie Caretta caretta è tornata in mare dopo un anno di cure. Era stata pescata per errore nello stagno di Marceddì, a marzo 2024. Da allora è passata per le mani esperte dei biologi del Centro Recupero del Sinis (Cres), con la collaborazione del Corpo Forestale della Base Navale di Oristano e della Stazione di Guspini.
Non si è trattato di una semplice liberazione, ma di un’operazione scientifica e simbolica. Lady Gaga è stata equipaggiata con un dispositivo GPS che ne seguirà i movimenti, lo stile di immersione e le abitudini alimentari. «I dati raccolti – spiegano dal Centro – saranno fondamentali per studiare le rotte migratorie e migliorare la tutela degli habitat marini».
La sua storia è anche una lezione sullo stato pietoso del nostro mare. Durante la riabilitazione, i tecnici hanno trovato nel suo corpo diversi rifiuti plastici ingeriti, confermando ciò che tutti sappiamo e pochi affrontano: le tartarughe, spesso, scambiano la plastica per meduse. E muoiono. Questa invece ce l’ha fatta, ma non per caso: ci sono voluti mesi di cure, analisi, dedizione.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Arbus, Elisa Mocci dell’Assessorato Regionale all’Ambiente, l’associazione di Porto Palma e decine di bagnanti. Applausi, foto e qualche bambino con gli occhi lucidi. Lady Gaga non si è voltata. Ha nuotato via, lentamente. Con la sua antenna satellitare in testa e tutto il peso di un mondo da raccontare.