Nell’anno scolastico appena concluso, più di 10.000 studenti del quarto e quinto anno e oltre 1.100 docenti di 50 istituti superiori in tutta la Sardegna hanno imparato a scuola le principali manovre di primo soccorso, tra cui il massaggio cardiaco e l’utilizzo del defibrillatore. Il risultato è frutto del progetto “A scuola di primo soccorso”, promosso dalla Direzione Regionale Inail Sardegna, dall’Ufficio Scolastico Regionale (USR), da Italian Resuscitation Council (IRC) e da AREUS, l’Azienda Regionale per l’Emergenza e Urgenza della Sardegna.
Complessivamente sono stati realizzati 439 corsi di formazione, tenuti da operatori IRC certificati, al termine dei quali studenti e professori hanno ottenuto l’attestato BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), che certifica la capacità di intervenire in caso di arresto cardiaco con manovre di rianimazione e l’uso del defibrillatore.
L’iniziativa, che continuerà nei prossimi anni scolastici, punta a rendere le scuole progressivamente autonome nella formazione al primo soccorso, attraverso anche la preparazione di docenti-istruttori. “Le iniziative destinate al mondo della scuola rientrano nella mission istituzionale con cui l’Inail promuove la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di studio e di vita quotidiana”, ha dichiarato Alfredo Nicifero, direttore regionale Inail Sardegna. L’obiettivo è formare giovani cittadini consapevoli, pronti a intervenire in situazioni di emergenza e futuri lavoratori più responsabili.
Anche il direttore generale dell’USR Sardegna, Francesco Feliziani, sottolinea il valore educativo dell’iniziativa: “L’amplissima adesione delle scuole dimostra la consapevolezza del ruolo formativo del primo soccorso. ‘A scuola di primo soccorso’ può rappresentare un modello nazionale di progettazione interistituzionale, in linea con le linee guida dell’educazione civica”.
Secondo l’IRC, ogni anno si registrano circa 60.000 arresti cardiaci in Italia. La sopravvivenza dipende in gran parte dalla rapidità dell’intervento: per ogni minuto che passa senza soccorsi, la possibilità di sopravvivere si riduce del 10%. Andrea Scapigliati, presidente di IRC, evidenzia come “il progetto sardo risponda a un profondo bisogno sociale e civico e dia piena attuazione alla legge 116/2021, che introduce l’obbligo di insegnare il primo soccorso a scuola”.
Importante anche il contributo di AREUS, che ha avviato un censimento dei defibrillatori presenti sul territorio e promosso l’iniziativa “Ambasciatori della Cardioprotezione”. Gli studenti contribuiranno alla registrazione dei DAE sul portale regionale, e gli istituti più attivi riceveranno nuovi defibrillatori in donazione. “È fondamentale che tra i giovani si diffonda la cultura dell’uso del DAE”, ha dichiarato Angelo Maria Serusi, commissario straordinario di AREUS.
La formazione prevede lezioni frontali, simulazioni pratiche e l’utilizzo di visori per la realtà virtuale, per rendere più efficaci e realistiche le esercitazioni. I corsi coprono anche la gestione delle emorragie, la disostruzione delle vie aeree e le dinamiche di attivazione dei soccorsi tramite il 112.
Il progetto, già individuato da Inail come esperienza replicabile a livello nazionale, ha ricevuto il terzo premio nella sezione “Reti e Sistemi Formativi” della XXIII Edizione del Premio Basile, riconoscimento assegnato dall’Associazione Italiana Formatori alle migliori pratiche nella pubblica amministrazione.