Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di una donna, che racconta la sua esperienza personale presso l’Ospedale Marino di Alghero. Il contenuto della lettera rappresenta l’esperienza e le opinioni dell’autrice. La direzione sanitaria dell’Ospedale, o chiunque interessato, può inviare eventuali repliche o precisazioni che saranno pubblicate integralmente.
Gentilissimi,
sottopongo alla vostra attenzione un episodio personalmente vissuto questa mattina, presso l'Ospedale Marino di Alghero.
Mi sono recata, come indicatomi dalla mia dottoressa di base, con un'impegnativa urgente per visita pneumologica, con diagnosi: addensamento polmonare con versamento pleurico. Dunque, un quadro di polmonite con l’aggravante del versamento alla pleura.
Avevo eseguito una radiografia toracica il giorno precedente e la mia dottoressa (molto scrupolosa) voleva accertarsi di impostare la terapia più efficace, anche perché sono in periodo di allattamento. Mi ha quindi prescritto una visita pneumologica urgente.
Sono una ragazza di 33 anni, madre di tre figli, il più piccolo di cinque mesi. Mi sono organizzata con la famiglia per potermi recare all’ospedale, cosa non banale.
Mi reco con mio marito intorno alle 11, presento l’impegnativa che evidenziava bene il mio quadro clinico.
Un’infermiera, dopo averla visionata, mi ha informata che avrei dovuto prendere appuntamento tramite CUP e verificare dove fosse disponibile.
Nonostante l'urgenza e la gravità, sono stata mandata via con leggerezza, senza alcuna indicazione concreta o possibilità immediata di visita.
Ho passato la mattina, stando male sotto i 40 gradi di Alghero, a cercare disperatamente un pneumologo. Mi sono recata anche al CUP di via degli Orti: primo appuntamento utile venerdì 4, troppo tardi per una polmonite con versamento che necessita di terapia urgente.
Alla fine ci siamo rivolti a un centro privato, implorando una visita rapida. Sono stati gentilissimi: si sono attivati e riceverò oggi stesso, a domicilio, una pneumologa che mi visiterà a pagamento dopo le 19.
Sono quindi in attesa, con febbre, tosse e malessere, di iniziare la terapia oggi stesso, grazie alla disponibilità della mia dottoressa di base (una persona eccezionale) che si è messa a disposizione per seguirla in serata.
In quel centro privato ho incontrato una signora che aveva trascorso la mattina al pronto soccorso senza riuscire a essere visitata e che aveva deciso di fare come me.
Vorrei denunciare questa indecenza. Basta chinare la testa. Siamo schiavi di un sistema che ci trattiene tasse pesanti e poi ci rispedisce al mittente quando serve essere curati.
Certa di un vostro cortese riscontro, porgo distinti saluti.