Sorso, viola il divieto di avvicinamento: arrestata una donna per atti persecutori

Era già stata ammonita dalla giustizia, ma non si è fermata. Nella notte appena trascorsa, una giovane donna è stata arrestata dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Porto Torres per aver violato il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Nei suoi confronti pendono anche gravi indizi per il reato di atti persecutori.

La misura era stata disposta nei mesi scorsi dalla Procura della Repubblica di Sassari, dopo una lunga serie di episodi in cui la donna avrebbe perseguitato un ragazzo, destinatario di messaggi intimidatori e ripetute visite non gradite, anche sotto casa. Un comportamento insistente, pressante, che aveva costretto l’autorità giudiziaria a intervenire, imponendo alla donna di non avvicinarsi più alla presunta vittima.

Ma la scorsa notte il copione si è ripetuto. Ancora una volta, la ragazza si è presentata nei pressi dell’abitazione del giovane. Lui, che aveva già vissuto simili episodi, ha subito contattato il 112. I Carabinieri sono arrivati in pochi minuti e l’hanno trovata nascosta tra le auto in sosta, proprio nei pressi dell’abitazione protetta dal provvedimento.

Bloccata e condotta in caserma, la donna è stata posta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. I militari hanno inoltre sequestrato il cellulare per accertare l’eventuale invio di nuovi messaggi o comunicazioni lesive.

Come da principio costituzionale, la presunzione d’innocenza rimane valida sino a una eventuale sentenza definitiva di condanna. Ma la vicenda, già di per sé delicata, rilancia un tema sempre più frequente nella cronaca: quello delle relazioni interrotte che degenerano in persecuzioni, e della difficoltà di garantire sicurezza anche dopo l’adozione di misure restrittive.

Nel caso di Sorso, l’allarme tempestivo e il pronto intervento dei Carabinieri hanno evitato il peggio. Ma resta la domanda: fino a quando può bastare un divieto, se chi lo subisce non lo riconosce?

Cronaca

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