C'è un vecchio detto che afferma che quando una storia sembra finita, spesso, è solo all'inizio. Noi lo sappiamo bene. Abbiamo seguito con occhio attento le svolte di quell'omicidio sul lungomare Poetto di Quartu. La notte alcolica, la coltellata, il tragico epilogo.
E quando pensavamo che i contorni di questa triste storia fossero chiari, un nuovo protagonista emerge dalle ombre. Sergio Paolo Desogus, 26 anni, fratello di Alessio, l'accusato. Lui non ha colpito, eppure quella tragica alba del 9 agosto non avrebbe dovuto trovarsi lì. Un'affidamento ai servizi sociali violato, l'eco dell'alcol in una notte che non perdona. Quell'ora, quella discoteca, quella lite: elementi di un puzzle che ora lo vedono rinchiuso a Uta, in una cella lontana, ma non troppo, dal fratello.
Ma ascoltiamo Alessio, che parla di un coltello a serramanico la cui lama "è scattata involontariamente". Un gesto involontario, dice, ma con una conseguenza irreversibile, quella di aver tolto la vita al giovane Luca Mameli, di Capoterra.
Non si tratta solo di due fratelli e di un tragico epilogo. Si tratta di una società che, forse, ha perso la bussola. Di notti senza freni, di alcol e rabbia, di destini intrecciati in modo irreparabile.
Siamo rimasti a guardare, a seguire, a raccontare. E ora, di nuovo, a riflettere.