L'origine del nome Stampace è incerto. Secondo il canonico Spano è di origine pisana, forse a
riproporre un toponimo della città pisana. Un detto popolare senza alcun fondamento deriverebbe
dalla frase “Stai in pace”. Con queste parole, probabilmente pronunciate in latino dove “pace”
diventa pax e quindi in campidanese Stampaxi, durante la dominazione aragonese di Cagliari nel
XIV secolo, i boia accompagnavano le loro esecuzioni. Dopo queste venivano gettate dal Bastione
di Santa Croce e dalla sottostante Fossa di San Guglielmo le teste e i corpi dei malcapitati, sardi,
sorpresi a girovagare per le strade di Castello dopo il tramonto. Pare improbabile che gli spagnoli
usassero formule latine.
Il 5 luglio 1455 re Alfonso V d’Aragona stabilisce che nel Castello di Cagliari possano vivere solo
Aragonesi, Siciliani, Valenzani, Maiorchini e Catalani.
Per i sardi viene solo consentito di avere una
bottega e vendere merci.
L’espressione a son ‘e corru (così pronunciata ma che troverei più corretto scrivere a su sonu de su
corru) è tipicamente cagliaritana. Da Cagliari essa si sarà diffusa anche in altre zone della Sardegna
del sud. Significa "al suono del corno". in quanti i Sardi non si potevano trattenere oltre le 20
all'interno delle mura di Castello. Quando cussus dimonius sonanta su corru (quei diavoli
suonavano il corno) is casteddaius (i cagliaritani) dovevano uscire fuori. Chi non avesse rispettato
questa legge, venivano acchiappati e scaraventati giù dalle mura sulle rocce sottostanti.
Gli abitanti di Stampace sono noti come «Cuccurus Cottus». L'origine del soprannome è discusso,
secondo alcuni rappresenta il carattere fumantino degli abitanti che spesso in preda ai fumi
dell'alcool si lasciavano andare a risse e dispute in una tante bettole del quartiere. Secondo altri si
può tradurre in «teste dure» e rappresenterebbe la testardaggine degli abitanti, che nonostante il
divieto di accedere al Castello di Cagliari lo violassero sistematicamente a rischio della priopria
vita. Col tempo, i cagliaritani hanno dimenticato l’origine ed il senso reali de ci (o ddu) anti bogau a
son ‘e corru (l’hanno cacciato al suono del corno). E’ diventata un’espressione a sfondo umoristico,
sinonimo di cacciata clamorosa, senza possibilità d’appello.