Alghero, aggressione ai Servizi Sociali: "Un segnale del disagio sociale ignorato"

Quella che si è verificata ieri mattina nei locali dei Servizi Sociali di Alghero non è stata soltanto un’aggressione, ma l’ennesimo campanello d’allarme di un disagio sociale sempre più diffuso e profondo. Un giovane senza fissa dimora ha forzato una serratura per occupare una stanza del Quarter, probabilmente in cerca di un rifugio per la notte intorno alle 2 di notte. All’interno della sua borsa, durante l'intervento della Polizia Locale, è stata rinvenuta una katana.

Il ragazzo si è opposto al tentativo di sgombero e nel corso della colluttazione un agente della Polizia Locale ha subito un colpo al volto con una gomitata. Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, le forze dell’ordine, il sindaco Raimondo Cacciotto, l’assessora ai Servizi Sociali Maria Grazia Salaris e il presidente della Commissione Sanità e Ambiente Christian Mulas.

«Questa mattina si è verificato un grave episodio presso lo Quarter, un segnale chiaro del disagio sociale che ormai da troppo tempo viene ignorato», ha dichiarato Mulas. «Un giovane, esasperato, senza dimora ed emarginato dall’indifferenza totale, ha occupato una stanza forzando la serratura per dormire all'interno. Allertati immediatamente, i vigili urbani sono intervenuti per gestire la situazione. Il ragazzo, visibilmente provato, si è rifiutato di lasciare l’edificio. Durante l’intervento è emerso che aveva una katana nella borsa, e ne è seguita una colluttazione».

Mulas era in contatto con il sindaco per un’altra iniziativa quando è stato sollecitato a intervenire sul posto. «Grazie alle mie competenze, sono riuscito a stabilizzare il ragazzo, permettendo infine agli agenti di procedere con la perquisizione», ha riferito. Mulas svolge la professione di educatore socio pedagogico professionale con una formazione complementare in mediazione familiare ovvero esperto di conflitti. Poi una precisazione: «Ritengo doveroso chiarire che le dichiarazioni rese da Pais non rispecchiano affatto la realtà dei fatti. È fondamentale, per rispetto di tutte le persone coinvolte, che la verità venga raccontata con onestà e trasparenza».

Sul posto è intervenuta anche l’assessora ai Servizi Sociali, Maria Grazia Salaris: «Sono appena rientrata e non ti nego di aver vissuto momenti di profonda tensione. Esprimo solidarietà e vicinanza nei confronti dell'agente ferito e delle operatrici sociali». Poi lancia un allarme: «Grande preoccupazione per quelli che ormai non sono più fatti isolati e che in un mix di disperazione e dipendenze sfociano spesso in atti di violenza. Il servizio sociale non può da solo fronteggiare tutte le emergenze, bisogna costruire una rete più forte fra i servizi territoriali, Serd e Csm».

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