Il luogo della nostra vicenda è Alghero e il protagonista è un inaspettato cartello: "Vietato l'accesso a biciclette e cani". I cimiteri italiani si sono finalmente ribellati alla minaccia silente dei ciclisti e degli amici a quattro zampe? Subentra subito il dubbio tipicamente italiano del: "Ma sarà mica legale?".
Non sono un avvocato, e anche se lo fossi, preferirei ricordare ai miei lettori la saggezza popolare che recita: "L'Italia è il paese delle mille eccezioni". Ciò nonostante, ho deciso di cimentarmi in una ricerca di base sulla normativa italiana riguardo a questo tema, perché una domanda me la pongo: su quali basi giuridiche si fonda il divieto di accesso ai cimiteri per biciclette e cani?
La legislazione nazionale, per quanto ho potuto vedere, non prevede specifiche disposizioni riguardo all'accesso di biciclette e cani nei cimiteri. Ma l'Italia è, per l'appunto, il paese delle mille eccezioni, e non sorprende che le regole varino notevolmente da un comune all'altro.
Queste possono essere regolate tramite regolamenti comunali o provinciali, che possono stabilire specifiche restrizioni o divieti per garantire l'ordine e il rispetto nei luoghi di riposo dei defunti.
A quanto pare, il Comune di Alghero ha deciso che i cimiteri non sono il posto giusto per pedalare o portare a spasso il proprio cane. E se la legge non lo vieta espressamente, allora il divieto è probabilmente basato su una qualche regolamentazione locale.
Ma la vera questione, la domanda che mi sorge spontanea è: perché bandire biciclette e cani?
In un'Italia che cerca disperatamente di diventare più ecologica e pet-friendly, la decisione di Alghero sembra essere un passo indietro. Chissà, forse il rispetto per il silenzio e la sacralità dei luoghi del riposo eterno dovrebbe spingerci a rinunciare alle due ruote e ai nostri amici pelosi. Ma per quanto riguarda i cani-guinzaglio, fedeli compagni di molti anziani e non solo? Non sarebbe forse il caso di considerare delle deroghe?
Un cimitero, dopo tutto, non dovrebbe essere un luogo di esclusione, ma un luogo di ricordo e di condivisione, un luogo dove le generazioni possono ritrovarsi e riflettere, pedalando o camminando al fianco del proprio fedele amico. Ma forse sto chiedendo troppo.
La decisione del comune di Alghero è, certamente, legittima. Ma è anche emblematica di un'idea di società che forse dovremmo iniziare a interrogare. Nel frattempo, amici algheresi, ricordatevi: quando visitate i vostri cari, lasciate a casa la bicicletta e Fido.