Le problematiche relative al polo industriale di Portovesme accentuate dalla situazione del caro
energia e le sue ricadute sul suo futuro rendono necessaria una presa di posizione forte ed unitaria
da parte delle comunità locali e delle forze politiche, al fianco delle parti sociali e delle lavoratorici
e dei lavoratori impegnati a difendere il futuro degli stabilimenti.
I rincari dei costi dell’energia, aggravato ulteriormente dalla situazione internazionale, mettono a
rischio la sopravvivenza della Portovesme srl, una delle ultime realtà produttive ancora presenti nel
territorio, duramente colpito da una crisi economica e sociale che si trascina da troppi anni.
La regione Sardegna e il governo Nazionale devono intervenire in ogni modo contro le ipotesi di
chiusura della Portovesme srl perché sarebbe un ulteriore dramma per il territorio.
L'annuncio della società Portovesme SRL, e delle organizzazioni sindacali di categoria, su una
possibile chiusura degli impianti se non dovessero arrivare adeguate compensazioni economiche per
far fronte ai rincari energetici di questi mesi, e rendere così nuovamente competitivo produrre zinco
e piombo nel territorio e più in generale nel Paese, ci mette di fronte a uno scenario gravissimo.
Oltre 1500 posti di lavoro dipendono dallo stabilimento della Portovesme srl, ma considerando
l'indotto arriviamo a 5000 Famiglie il cui avvenire dipende dal futuro di quella produzione
industriale.
Il Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori
di fronte a questo ennesimo tracollo sociale ed è sempre pronto a sostenere ogni iniziativa utile alla
salvaguardia dei posti di lavoro legati alla Portovesme SRL.