In cucina e nei bagni si poteva trovare tutto, tranne l’igiene. Blatte vive, sporcizia ovunque, insetti annidati perfino nelle scaffalature. Non stiamo parlando di una baracca abusiva nel deserto, ma di un ristorante nel cuore di Cagliari, operativo fino a qualche giorno fa come se nulla fosse. È quanto hanno scoperto i carabinieri del NAS, che hanno messo fine a questo scempio chiudendo – giustamente – l’attività fino a nuovo ordine.
Il locale, specializzato in cucina asiatica, è stato sottoposto a ispezione sanitaria nell’ambito di controlli ordinari. Ma ciò che i militari hanno trovato ha superato ogni peggior previsione. «All’interno dei locali adibiti alla preparazione e alla somministrazione degli alimenti, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici riservati al personale, è stata accertata una massiccia presenza di insetti blattoidei vivi», spiegano i carabinieri. E se ve lo state chiedendo: sì, “blattoidei” è il termine elegante per dire scarafaggi.
Cosa mangiavano i clienti? Domanda legittima. Ma la risposta, fortunatamente, non la conosceremo mai nel dettaglio, perché il locale è stato immediatamente chiuso e al titolare sono state comminate sanzioni. Per riaprire, dovrà ripristinare condizioni igieniche accettabili – quelle che in un Paese normale si dovrebbero dare per scontate – e ottenere il via libera dall’Autorità sanitaria.
Che un esercizio pubblico possa arrivare a questo livello di degrado, nel 2025, in una città come Cagliari, è intollerabile. Ma lo è ancora di più il pensiero che nessuno – clienti, dipendenti, fornitori – abbia detto nulla, o non si sia accorto di nulla. La domanda è sempre la stessa: quante altre cucine si trovano nelle stesse condizioni, semplicemente perché non sono ancora state controllate?
Nel frattempo, qualcuno avvisi i cultori della tolleranza gastronomica a ogni costo: la diversità culturale non deve mai essere una scusa per calpestare le norme igienico-sanitarie. Anche perché, blatte e sporcizia non hanno passaporto.