Il sole del pomeriggio catalano illumina le strade di Figueres quando alle
16:38 la prima squadra, la Lotto Cycling Team, si lancia nella quinta tappa
della Vuelta a España 2025. Ventiquattro chilometri e cento metri di
cronometro a squadre attendono il gruppo, su un tracciato che appare
pianeggiante sulla carta ma nasconde insidie tecniche che metteranno alla
prova la coesione e la potenza delle formazioni.
La città natale di Dalí fa da cornice a una giornata che si preannuncia
decisiva per le gerarchie della corsa spagnola. Jonas Vingegaard indossa
ancora la maglia roja, ma il vantaggio di sedici secondi su Juan Ayuso e i
diciotto su David Gaudu sembrano fragili come le sculture del maestro
surrealista quando si tratta di una specialità dove ogni pedalata conta e
dove la precisione millimetrica può decidere le sorti di una grande corsa.
Le squadre si susseguono con cadenza di quattro minuti, un ritmo che
trasforma il pomeriggio in un susseguirsi di emozioni e colpi di scena. La
Lotto dimostra subito di non essere venuta in Catalogna per fare da
comparsa: i belgi dettano il primo tempo di riferimento in 25'53"28,
rimanendo in quattro uomini al traguardo, il minimo indispensabile per
validare la prestazione.
Ma è quando tocca alla Lidl-Trek che la giornata prende una piega diversa.
Gli uomini di Mads Pedersen e Giulio Ciccone volano sui primi due
intermedi, costruendo un margine che sembra destinato a resistere. Il
tempo finale di 25'35"32 rappresenta il nuovo standard da battere,
nonostante un errore di Verona in curva costi alla formazione americana un
prezioso gregario.
Il copione però è destinato a essere riscritto quando scendono in strada i
grandi nomi della classifica generale. L'INEOS Grenadiers di Filippo
Ganna promette spettacolo, ma il campione del mondo a cronometro e i
suoi compagni chiudono con sette secondi di ritardo dalla Lidl-Trek,
confermando che la giornata catalana non perdona nessuno.
È nel momento in cui la UAE Team Emirates prende il via che l'aria si
elettrizza definitivamente. Juan Ayuso sa di avere un'occasione d'oro tra le
mani, e la sua squadra non lo delude. Al primo intermedio il distacco dalla
Lidl-Trek è di appena un centesimo di secondo, un margine così risicato da
sembrare quasi uno scherzo del cronometrista.
Nel frattempo, eventi esterni si intromettono nella narrazione sportiva. La
Israel-Premier Tech viene fermata da un gruppo di manifestanti che
protesta per la situazione in Palestina. La protesta, evidentemente mirata,
costringe alcuni corridori a fermarsi completamente mentre altri riescono a
passare rallentando, compromettendo irrimediabilmente la prestazione
della formazione israeliana che chiuderà con 45 secondi di ritardo.
Ma è sul finale che la UAE dimostra tutto il suo valore. Mikkel Bjerg
trascina il gruppo, Marc Soler fatica ma resiste, e quando manca un solo
chilometro al traguardo sono ancora in quattro a lottare contro il
cronometro. Il tempo finale grida vendetta: 25'26"25, nove secondi meglio
della Lidl-Trek. Juan Ayuso può esultare, la sua UAE Team Emirates
conquista la prima vittoria di tappa in questa Vuelta.
Resta da capire cosa farà la Team Visma | Lease a Bike di Jonas
Vingegaard. Il campione danese parte con l'handicap del ritiro di Zingle,
ma può ancora contare su un gruppo di corridori di primo piano. Al
secondo intermedio il ritardo di diciassette secondi dalla Lidl-Trek fa
tremare i sostenitori della maglia roja, ma sono conti che si faranno solo al
traguardo.
La tensione raggiunge il culmine quando la Visma attraversa l'ultimo
chilometro con otto secondi di ritardo rispetto alla UAE. Se questo divario
venisse confermato, la maglia roja tornerebbe sulle spalle di Vingegaard,
ma con un margine drasticamente ridotto su Ayuso.
Il verdetto finale conferma le previsioni: la Visma chiude con 7"87 di
ritardo dalla UAE, un distacco che permette a Vingegaard di riconquistare
la leadership strappata a Gaudu, ma riduce a soli otto secondi il suo
vantaggio su Ayuso. David Gaudu e la sua Groupama-FDJ pagano invece
un tributo più pesante, perdendo 24 secondi e vedendo il francese scivolare
dal primo al terzo posto nella generale.
La giornata catalana si chiude con alcune ombre: Matteo Sobrero della
Red Bull-BORA-hansgrohe finisce pesantemente a terra dopo un contatto
con un compagno, mentre la Israel-Premier Tech paga il prezzo della
protesta subita, chiudendo lontana dalle posizioni di vertice.
Ma è il duello a distanza tra Vingegaard e Ayuso a catalizzare l'attenzione.
Otto secondi in una grande corsa sono un soffio, una distanza che si può
azzerare con una caduta, una foratura, o semplicemente con una giornata
storta. Lo spagnolo ha dimostrato di avere una squadra all'altezza delle
ambizioni e la condizione per lottare fino a Madrid.
La Vuelta 2025 ha trovato i suoi protagonisti principali in questa calda
giornata di fine agosto a Figueres. Vingegaard conquista nuovamente la
Roja, ma Ayuso gli respira sul collo. La corsa è più viva che mai, proprio
come avrebbe voluto il genio surreale che ha reso immortale questa città
catalana. Domani si riprende a correre, e otto secondi possono valere
un'eternità o svanire in un battito di ciglia.
Classifica generale dopo la quinta tappa: 1. Jonas Vingegaard (Visma-
Lease a Bike); 2. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +8"; 3. David Gaudu
(Groupama-FDJ).