10ª Tappa Tour 2025 Yates vince con un assolo, Healy conquista il primato giallo dopo una fuga infinita

  10ª Tappa Tour 2025: Le Mont-Dore Puy de Sancy si tinge di verde: Simon Yates trionfa in solitaria mentre Ben Healy diventa la nuova maglia gialla dopo 156 chilometri di fuga. L'Irlanda riassapora il giallo dopo 38 anni.

  Nel giorno della festa nazionale francese, quando i tricolori sventolano su tutti i balconi di Francia, è un'altra bandiera a tingere di emozione il Tour de France 2025. Il verde irlandese torna a brillare sulle strade della Grande Boucle con una giornata che resterà scolpita nella storia del ciclismo: Simon Yates conquista la vetta del Puy de Sancy in solitaria, mentre Ben Healy si veste della maglia gialla che mancava all'Irlanda dal trionfo di Stephen Roche nel 1987. La decima tappa da Ennezat a Le Mont-Dore si presenta come un antipasto delle grandi montagne: 165,3 chilometri di puro spettacolo con 4388 metri di dislivello distribuiti su otto Gran Premi della Montagna, quasi tutti di seconda categoria. Un percorso senza un metro di pianura, perfetto per gli attaccanti e micidiale per i velocisti che già dai primi chilometri alzano bandiera bianca. La giornata inizia con le consuete defezioni: Marijn van den Berg non ha mai recuperato dalla caduta del primo giorno, mentre Georg Zimmermann paga il prezzo della caduta di ieri. Anche Søren Wærenskjold deve arrendersi durante la corsa, portando il numero dei ritiri a quota tre. Quando il gruppo affronta la prima salita ufficiale a 156 chilometri dal traguardo, Julian Alaphilippe prova la prima sortita ma è solo l'antipasto di quello che diventerà un vero e proprio esodo. Tra attacchi e contrattacchi, si forma un plotone di 29 fuggitivi che racchiude alcuni dei migliori scalatori del gruppo: quattro uomini della EF Education- EasyPost con Ben Healy come punta di diamante, la coppia Visma-Lease a Bike formata da Victor Campenaerts e Simon Yates, e tanti altri protagonisti. Otto francesi nella fuga per il 14 luglio non sono un caso: Lenny Martinez, Bruno Armirail, Quentin Pacher e gli altri portano in dote una motivazione extra che si trasforma in punti preziosi sui primi Gran Premi della Montagna. Martinez, in particolare, inizia a tessere la sua tela per la maglia a pois, conquistando i primi due GPM e portandosi in vetta alla classifica degli scalatori. Dietro, la UAE Team Emirates di Tadej Pogacar sembra controllare senza troppa preoccupazione.

  Tim Wellens e Nils Politt si alternano in testa al gruppo, mantenendo un distacco che oscilla tra i due e i tre minuti. Ma quando la fuga inizia a guadagnare terreno sui GPM centrali, il vantaggio lievita fino a sfiorare i sei minuti. È il momento in cui Ben Healy, terzo in classifica generale a soli 3'55" da Pogacar, diventa una minaccia concreta per la maglia gialla. La EF Education-EasyPost gioca le sue carte con sapienza: Harrison Sweeny e Alex Baudin si sacrificano per tenere alto il ritmo, mentre Healy resta sempre nelle posizioni di controllo, pronto a sfruttare il momento giusto. L'irlandese sa che questa potrebbe essere l'occasione della vita e non la spreca. Sui GPM finali, quando le gambe iniziano a bruciare e i polmoni a protestare, la fuga si sfalda come un castello di carte. Dai 29 iniziali si passa a un gruppetto sempre più ristretto: Victor Campenaerts, Simon Yates, Ben Healy, Thymen Arensman, Quinn Simmons, Michael Storer e Ben O'Connor sono gli ultimi a resistere al ritmo infernale imposto dalle salite del Massiccio Centrale. È sul Col de la Croix Saint-Robert, penultima asperità di giornata, che Healy mostra le sue carte migliori. L'irlandese transita per primo al GPM, ipotecando virtualmente la maglia gialla e dimostrando di avere ancora energie per l'assalto finale. Il suo vantaggio sul gruppo maglia gialla supera ormai i cinque minuti e mezzo: matematicamente, il giallo gli appartiene già. La salita finale verso Le Mont-Dore Puy de Sancy diventa teatro dell'ultimo atto di una giornata epica. Negli ultimi chilometri, quando ogni pedalata è una sofferenza, Simon Yates gioca la carta dell'esperienza. Il britannico della Visma-Lease a Bike scatta a 2,9 chilometri dal traguardo, staccando Ben O'Connor e iniziando una cavalcata solitaria che lo porterà al successo. Dietro di lui, Thymen Arensman prova una disperata rimonta ma deve arrendersi alle capacità cronometriche di Yates, che gestisce perfettamente lo sforzo negli ultimi metri.

  L'olandese dell'INEOS Grenadiers si accontenta del secondo posto a 9 secondi, mentre Healy chiude terzo a 32", un piazzamento che vale molto più di una vittoria di tappa. Quando la Team Visma-Lease a Bike inizia il forcing nel gruppo, con Tiesj Benoot e Sepp Kuss a dettare un ritmo insostenibile, la corsa esplode definitivamente. Matteo Jorgenson prova l'attacco decisivo e Pogacar risponde prontamente, trascinandosi dietro Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel, Primož Roglic e gli altri big della classifica. Il finale è un susseguirsi di scatti e controscatti, con Florian Lipowitz che prova la carta della sorpresa, ma Pogacar controlla tutto e tutti. Lo sloveno arriva insieme a Vingegaard a 4'51" dal vincitore, limitando i danni ma perdendo la maglia gialla che aveva conquistato nei primi giorni di corsa. Quando Ben Healy taglia il traguardo con oltre quattro minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo dei big, l'Irlanda può finalmente tornare a sognare. Il 25enne di Dublino si prende non solo la maglia gialla con 29 secondi di vantaggio su Pogacar, ma anche quella bianca dei giovani, dimostrando che il futuro del ciclismo irlandese è in ottime mani. Lenny Martinez completa la festa dei fuggitivi conquistando la maglia a pois, mentre Simon Yates può godersi una vittoria di tappa che premia una carriera di altissimo livello. Ma la vera storia di giornata la scrive Ben Healy, che riporta l'Irlanda sul tetto del Tour de France (anche se solo temporaneamente) dopo 38 anni di attesa. Domani sarà giornata di riposo, ma Le Mont-Dore ha già consegnato alla storia una delle tappe più emozionanti di questo Tour 2025 che continua a regalare sorprese e colpi di scena.

Sport

È ANCORA LEI LA REGINA IN ROSA: ELISA LONGO BORGHINI DOMA IL GIRO D’ITALIA WOMEN 2025
Sul Monte Nerone, dove le gambe si fanno pietra e il cuore deve battere più forte della paura, Elisa Longo Borghini ha riscritto la sua leggenda. E ora il ciclismo italiano ha una nuova regina. Anzi, la stessa di un anno fa. Perché Elisa ha compiuto l’impresa che riesce solo alle grandi: vincere di nuovo. Consecutivamente. Con intelligenza, classe ...