Un’altra sconfitta, l’ennesima, per il Cagliari di Davide Nicola. La squadra sarda esce a mani vuote dal Dall’Ara e scivola nuovamente nella zona calda della classifica. Un colpo pesante, che evidenzia le difficoltà strutturali di una squadra che non riesce a trovare continuità e mostra sempre più crepe nel suo gioco.
Il Cagliari parte bene e trova il vantaggio al 22’, quando Piccoli chiede e riceve l’uno-due al limite dell’area, schiacciando di testa il pallone in rete. Un gol che sembra poter indirizzare la gara su binari favorevoli per i rossoblù, che chiudono la prima frazione avanti nel punteggio.
Ma è solo un’illusione. Nella ripresa, il Bologna cambia marcia e nel giro di dieci minuti ribalta la situazione. Al 48’, Felici travolge Cambiaghi in area: rigore netto, trasformato da Orsolini per il pareggio. Il Cagliari accusa il colpo, barcolla, si scopre e subisce il raddoppio ancora per mano di Orsolini, che al 56’ piazza il colpo del definitivo 2-1.
Da quel momento in poi, la squadra di Nicola si spegne. I cambi non portano effetti, la manovra resta sterile, il ritmo è troppo basso per impensierire un Bologna che, senza affanni, controlla e porta a casa i tre punti.
Questa sconfitta è più di un semplice passo falso. La squadra sembra sempre sull’orlo del precipizio: a tratti mostra un’identità, ma poi si perde in disattenzioni difensive e in una manovra offensiva che fatica a creare vere occasioni da gol. Troppi errori, troppe fragilità, troppe scorie che si trascinano partita dopo partita.
A fine gara, vertice societario straordinario per decidere di anticipare il ritiro ad Assemini in vista della sfida con il Genoa. Un segnale chiaro: la situazione è grave e serve una scossa immediata.
Il gioco della spirale è spietato: chi semina vento raccoglie tempesta. E dopo questa ennesima sconfitta, il Cagliari si ritrova in mezzo alle intemperie della bassa classifica.