Una Dinamo indecifrabile. Rendimento alterno e classifica che ha bisogno di essere rimpolpata

  Oramai è certificato: la stagione della Dinamo è indecifrabile. A sconfitte clamorose (vedi quella di Brescia), alterna affermazioni conquistate con il cuore, come nell’ultimo turno contro Brindisi, cenerentola del torneo. Bucchi si ritrova a gestire un gruppo apparentemente coeso, ma che in realtà non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale, soprattutto nel “pitturato”, laddove Diop è tornato per dettar legge come prima dell’infortunio. 

  In cabina di regia Whittaker ha ripreso a macinare gioco, concedendo minuti di qualità al posto di Cappelletti. Probabilmente ancora sia Diop che Whittaker non hanno la miglior condizione dopo gli ultimi infortuni che possono aver minato il loro rendimento, resta il fatto che adesso il “roster” sassarese è davvero al completo. Per questa ragione si attendono prestazioni importanti, con vista sulle “final-eight” di Coppa Italia, in programma a febbraio. Un traguardo difficile da centrare, ma non impossibile. Il presidente Sardara, ad inizio stagione, deve aver progettato una stagione transitoria, senza uscire da un “badget” che non permette voli pindarici. I tempi dello scudetto sono diversi. Ora è già un successo centrare e giocarsi i “play-off”. Per risalire posizioni c’è tutto il girone di ritorno. Facendo tesoro degli errori commessi in quello di andata.

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