Malattie cardiovascolari. Quali i fattori di rischio e come prevenirli

  Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni (arterie e vene). Si dividono in congenite, se presenti dalla nascita, o acquisite, quando insorgono nel corso della vita. Rappresentano la prima causa di morte, morbosità e invalidità in Italia e nel mondo e costituiscono un importante problema di sanità pubblica per il loro rilevante impatto umano, sociale ed economico. Tra quelle più frequenti rientrano la cardiopatia ischemica, che comprende principalmente l’infarto acuto del miocardio, e lo scompenso cardiaco. 

  La prevenzione è l’arma più importante per mantenere in salute il cuore e i vasi sanguigni e per contrastare l’insorgenza e la progressione delle malattie cardiovascolari, in particolare quelle di origine aterosclerotica che sono le più diffuse e che si correlano con l’avanzare dell’età. È importante quindi agire sui fattori di rischio, ovvero su quelle condizioni che, quando presenti nella vita di un individuo, aumentano la probabilità di manifestare o aggravare una determinata malattia. I fattori di rischio cardiovascolari possono essere “non modificabili” oppure “modificabili” attraverso interventi di tipo comportamentale e terapie mirate. 

  FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI 

  1) Età. Con l’avanzare dell’età aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari a causa dell’invecchiamento fisiologico, ma soprattutto patologico. 

  2) Familiarità/fattorigenetici.Unastoriadimalattiecardiovascolari a carico dei familiari di primo grado (genitori, fratelli, sorelle) in età precoce, ovvero prima dei 55 anni negli uomini e prima dei 65 anni nelle donne, rappresenta un indicatore del rischio di sviluppare un evento cardiovascolare. 

  3) Genere. Grazie alla protezione ormonale naturale estro-progestinica tipica dell’età fertile, fino alla menopausa il genere femminile ha un minor rischio cardiovascolare rispetto a quello maschile. Con la menopausa il rischio tra i due generi si equipara. 

  4) Etnia. L’etnia comporta una diversa suscettibilità ai diversi fattori di rischio, che è condizionata anche da una diversa esposizione agli stessi. In Italia il rischio di infarto acuto del miocardio è più elevato nei soggetti provenienti dal Sud-Est Asiatico. È fondamentale fare attività fisica per il controllo delle malattie cardiovascolari ed ai fattori di rischio ad esse correlati, quali ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete mellito, sovrappeso e obesità. 

  Bisogna scegliere in particolare un’attività fisica aerobica, come camminare, nuotare, fare jogging leggero o andare in bicicletta. Inizia lentamente. C’è da ricordare che l’attività fisica non è solo sport, ma qualsiasi movimento corporeo che utilizza energia, incluso fare le faccende domestiche e ballare. È quindi importante cogliere ogni occasione per praticarla (ad esempio andare a piedi invece di prendere un veicolo a motore, fare le scale invece di utilizzare l’ascensore, alzarsi spesso dalla sedia e camminare in casa). Per le persone affette da malattie cardiovascolari valgono le stesse raccomandazioni previste per gli adulti sani avendo cura di praticare, ove possibile, attività fisica aerobica a intensità moderata per 150 – 300 minuti alla settimana. 

  Coloro che non sono in grado di raggiungere questi livelli di intensità devono comunque evitare, ove possibile, la sedentarietà e cercare di svolgere una regolare attività fisica compatibilmente con le proprie condizioni, tenendo conto che poco è meglio. Non esiste una quantità di alcol da bere sicura. Se si sceglie di bere alcolici, limitare l’assunzione a non più di 2 unità alcoliche (U.A.) al giorno per un uomo di età compresa tra i 18 e 65 anni, poi 1 unità per una donna della medesima fascia di età.

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