Selegas, due giorni di festa con Saboris Antigus: il paese si fa museo tra profumi, balli e memoria

Il 1° e 2 novembre Selegas si risveglia come un museo a cielo aperto. Non di quelli con le teche e il silenzio, ma di quelli veri: pieni di voci, profumi di pane caldo e suoni di launeddas che rimbalzano tra le vie. Torna Saboris Antigus – Sapori e Tradizioni in Trexenta e Sarcidano, la rassegna che porta nei paesi la Sardegna che ancora sa raccontarsi con le mani e col cuore.

Dalle nove del mattino, il centro storico sarà un brulicare di vita: antichi mestieri, stand di prodotti locali, case padronali aperte, le chiese di Sant’Anna e San Gioacchino, il Museo d’Arte Sacra e persino la Casa della Sposa, a Sa Ziminera, dove abiti bianchi d’altri tempi torneranno a farsi ammirare.

Sabato 1 novembre sarà la musica ad aprire le danze: fisarmonica, organetto e launeddas con Marco e Andrea Sollai e Tonio Loi. Poi, in Piazza Emilio Lussu, laboratorio e degustazione del pane – quello vero, impastato a mano e cotto a legna – prima dei pranzi nei punti ristoro. Nel pomeriggio spazio a Marcello Careddu, alle Melodie di Sardegna e ai ballos che faranno battere i piedi anche ai più rigidi. Dalle 16, nella Casa Erriu, laboratorio sui dolci dei Santi e, la sera, lo spettacolo danzante “Femminas” con Cristina Fois.

Domenica 2 novembre si riparte con la Santa Messa e una giornata intera di laboratori di miele e dolci tradizionali, sfilate in abito sardo e canti popolari. Alle 15:30 toccherà alle maschere della tradizione – dai Gigantes di Sennori ai Merdules Bezzos di Ottana – riportare in vita il carnevale sardo, quello arcaico e un po’ inquietante che affonda nella notte dei tempi.

In chiusura, in Piazza Imperiale, concerto dei Dilliri-Boys con Alessandro Pili, Roberto Tangianu e la direzione artistica di Giuliano Marongiu. Gran finale con fuochi d’artificio alle 18:30, perché ogni festa, per essere tale, ha bisogno di una scintilla nel cielo.

A Selegas, per due giorni, il tempo rallenta e la memoria si mette il vestito buono. Saboris Antigus non è nostalgia: è il modo che un popolo ha per ricordarsi chi è, tra una frittella e un passo di ballo.

Cultura

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