La riforma della Giustizia. Il Senato l'ha approvata poche ore fa in via definitiva. Sono molto perplesso. Non posso esprimere una valutazione, perché non sono un giurista. Però ho ho sensazioni negative. Perché i segnali che il Governo ha dato, ad esempio, in tema di libertà di stampa, di mia stretta pertinenza, sono scoraggianti. Per le non poche restrizioni al lavoro dei giornalisti. E quindi alla autonomia della informazione, cardine fondamentale di ogni democrazia. Se è vero, però, che la separazione delle carriere tra giudici e Pm può rappresentare un rischio per l'autonomia della magistratura inquirente, allora non posso che preoccuparmi fortemente. Per questo spero che il prossimo referendum ad hoc sia realmente una occasione per dare al Governo un messaggio di acuto dissenso. La posizione dei magistrati, in questa fase, sarà molto importante per meglio comprendere una evoluzione del nostro ordinamento giudiziario che pone tanti dubbi. La loro interlocuzione è fondamentale per chiarire i punti più controversi delle nuove filosofie giuridiche. Affinché i cittadini possano acquisire piena consapevolezza dei riflessi che le riforme di Nordio avranno sulla nostra società. Mario Guerrini.