Cagliari. La classe politica. E i problemi insoluti, e drammatici, della Sardegna. È sempre più evidente che la incapacità della prima sia conseguenza dei secondi. La arretratezza dell'isola è presto spiegata. Le assillanti realtà di oggi sono direttamente collegate alla inefficienza di chi ha in mano la res publica. Non è una attinenza di oggi. È un male che si trascina da decenni. La Sanità è allo sfascio perché gli assessori degli ultimi 20 anni sono stati un disastro. A tal punto che il guasto principale è stato portato dai politici che hanno messo le mani sul SSN. Costruendo un monopolio di potere interminabile. Dando spazio alla massoneria, che ha invaso le corsie. E a porre rimedio, come attualmente, sono talvolta chiamati i santoni dalla Penisola. Che, non conoscendo la configurazione particolare del pianeta sanitario e ambientale sardo, falliscono inevitabilmente il loro mandato. Non solo. Come accaduto in epoca sardista salviniana, vengono addirittura importati Dg, con l'esito di concorsi in cui un parlamentare di FdI si assicura per il futuro un posto di Assistente Tecnico Geometra. Pur essendo arrivato ultimo su 12, ma gli undici prima di lui sono diventati fantasmi. Ancora: oggi la Sardegna è preda di grande sete. E si accerta che più della metà delle risorse idriche è sprecata da annose perdite di una rete colabrodo. Non è una emergenza di oggi, ma antica. Abbanoa si è distinta in questi anni per una politica delle bollette aggressiva ed è stata per questo anche sanzionata. Così i cittadini vengono beffati due volte. Con i pagamenti e con i razionamenti dell'acqua. E la politica che gestisce l'ente si azzuffa sulle poltrone. Comunque su ogni versante la musica è la stessa. Ci si rivolge, con affidamento diretto, a strutture esterne per studiare le soluzioni. Christian Solinas ha affidato ad una società di consulenza 300 mila euro per capire come si poteva creare una compagnia aerea sarda. Di cui non si è saputo niente. Oggi lo stesso metodo pare si stia usando per il turismo. I politici sardi evidentemente non sono in grado di affrontare le problematiche e cercano soluzioni alternative con studi teorici che poi magari, se del caso, trasformeranno in leggi in Consiglio Regionale. Poi ci sono gli "affari". Lì i politici, dietro le quinte, operano con ben altra efficienza. Per questo, per tutto questo, non meravigliamoci se consiglieri regionali finiscono in galera, così come pure qualche assessore. E non meravigliamoci neanche se nella rete è finito pure il Presidente della Regione. Per corruzione e altro. Come ben sappiamo. Ed oggi una lunga lista di dirigenti regionali e funzionari in cerca di carriere facili sono sotto inchiesta. Il bello è che tra questi c'è pure chi è indicato come possibile nuovo Dg di una ASL dopo che i Commissari, forse entro novembre, andranno a casa. Mario Guerrini.