La baruffa delle partecipate ad Alghero: Tra sassi, maghi e palloni bucati

  Inizia o continua, scegliete voi, la baruffa per le partecipate. Effettivamente siamo solo al sette di ottobre, ad Alghero per perdere tempo c'è sempre tempo. Anche Ràmon I, uomo mite e pacato, si è leggermente infastidito. Dovevano portare un cambiamento con il campo ultra largo, non sempre le solite lungaggini. 

  Per ora, salvo sorprese, hanno scelto almeno il presidente del parco, "Orsù" è pronto a prendersi lo scettro. Monsignore è contento, le sue preghiere contano ancora. In via delle botteghe oscure mazziniane Orsù, in fase di presentazione, ha detto che "bisogna fare con calma"; come dargli torto, siamo pur sempre ad Alghero. Probabilmente è fatta anche per il cda, cosicché il nostro Agent Smith possa mantenere i territori conquistati ma ancora non comprati per farci ancora non si bene cosa ma intanto per non sbagliare ce li prendiamo. 

  Intanto, in maggioranza, l'Undertaker giallorosso e Point si sono girati di balle, rivendicando i propri meriti nella passata amministrazione. Scusate, non ce ne eravamo accorti. Forse non sentono un buon profumo nell'aria. Può essere che sulle altre partecipate becchino meno di quello che avevano sperato; chi lo sa, tanto non si decidono. Forse dovranno far scendere in campo Ràmon I che aveva dato ai partiti il pallone, ma se lo sono bucato a morsi e quindi forse tocca al mister scendere in campo per metterli a cuccia. 

  Nel casino generale, l'altro giorno è apparso un nuovo santo in città, una nuova vergine della politica. Si tratta di Stone, uno che ha soffiato il vento di Montecitorio e che si è fatto battere dall'advucat, dalla Doc e persino dal terzo Polo, l'amico per sempre. Ha detto in conferenza stampa che Alghero è un casino. Ma lui dov'era? Boh, quando passa troppo tempo vogliono sempre ririririricandidarsi, anche se ha detto che quello che hanno costituito è un'associazione per Alghero che sa tanto di: boh, vediamo in quanti aderiscono, se sono abbastanza ci facciamo una lista civica e magari mi ricandido dopo qualche anno da esiliato. Ha detto che potremmo buttare giù il palazzo dei congressi tanto a cosa serve. Ma sì bisogna pur avere un programma che spacca o che detona per tornare.

  Ricorda un po' quello che ha fatto Mario Knowi, sparito nel 2011 dopo la fine del secondo San Marco e riapparso candidato a sindaco nel 2019. Incorreggibili, ma alla fine lo fanno sempre per amore di Alghero. Ad intermittenza, 5 anni no e 2 sì, appaiono e scompaiono come grandi maghi illusionisti. L'unica cosa che non scompare ad Alghero sono i problemi: quelli ci sono sia con i maghi che senza maghi, ah, e rimangono, udite udite, anche senza i cda delle altre partecipate del comune. Chissà che fine farà la fondazione, dicono che la Rowling non si dimetta neanche morta, Alghero in house, non ha più nemmeno il cda, stesso discorso per la Secal, lo scopriremo nelle prossime liti delle prossime settimane, sempre che il mister non decida al posto dei calciatori o se gli darà un nuovo pallone da mordere, in quel caso protraendo le nomine al prossimo anno. Auguri.

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