Sassari, 23 novembre 2025 – La Sala Convegni della Fondazione di Sardegna si è trasformata ieri in un crocevia di voci, culture e emozioni durante il convegno “Armonie Arcaiche e Contemporanee: il canto polivocale tra tradizione e ricerca”, inserito nel festival Boghes e Cordas. Dopo i saluti artistici dei direttori del festival, Raoul Moretti e Beppe Dettori, l’introduzione di Bruno Lombardi ha tracciato il filo conduttore della serata: un viaggio tra radici e innovazione, tra il canto che custodisce la memoria e quello che apre nuove prospettive. La risposta del pubblico è stata straordinaria, sia per la presenza numerosa che per la partecipazione emotiva e attenta.
Gli interventi dei relatori si sono avvicendati in modo impeccabile.
• Tenores di Bitti “Remunnu ‘ e Locu” hanno aperto i lavori del convegno con la forza ancestrale del canto a tenore, avvolgendo la sala sotto un mantello identitario che ha riaffermato l’orgoglio e l’amore per la tradizione di Sardegna.
• Emanuele Bazzoni ha emozionato con la sua esibizione intensa, capace di toccare corde profonde e di riportare al centro il ruolo fondamentale del canto a chitarra nel tessuto socio-culturale della Sardegna.
• Lorenzo Pierobon, con il suo approccio meditativo e terapeutico alla voce, ha coinvolto il pubblico in una sessione speciale insieme a Beppe Dettori, dando vita a un momento vocale e armonico di rara intensità.
• Nasanjargal Ganbold e Johanni Curtet hanno rapito l’attenzione degli ascoltatori, con le varianti vocali della tradizione mongola, edificando un ponte sonoro tra Sardegna e Asia centrale: il confine geografico non è apparso mai lontano per davvero.
• Coro Gavino Gabriel ha chiuso la sequenza del convegno con un’esibizione che ha fuso una sopraffine coralità identitaria tra sacro e profano, rafforzando il senso di continuità tra epoche e comunità gallurese, e destinando il proprio ruolo al più puro simbolismo di una Sardegna unica nel suo genere.
La conduzione del convegno ad opera di Bruno Lombardi, è stata apprezzata per la capacità di intrecciare linguaggio scientifico e poetico, trasformando la serata in un concentrato di energia pura e potente, capace di guidare e armonizzare gli artisti con naturalezza. Dopo i saluti conclusivi di Lombardi e dei direttori artistici del “Boghes e Cordas world strings festival”, tutti gli artisti sono stati chiamati sulla scena principale della conferenza, per un saluto corale al pubblico presente. Guidati da Beppe Dettori, hanno regalato alla sala una performance vocale improvvisata, breve, ma carica di energia positiva, che ha suggellato l’evento con un senso di comunione e vitalità.
Il convegno si è concluso con la consapevolezza che il canto polivocale non è un reperto museale, ma un linguaggio vivo e in movimento, capace di unire generazioni e culture, conducendole in una dimensione dove lo spazio e il tempo sono figlie della stessa Madre Cultura. Sassari ha accolto e restituito un’eco che promette di risuonare ancora a lungo.